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"È stato un raptus": dalla manata a Greta Beccaglia al dito medio di Zemmour
La rieducazione del maschio è un processo lungo, deve riscattare millenni almeno. Intanto Zemmour si è finalmente candidato alla presidenza della repubblica francese, o meglio, alla Francia: “Viva la repubblica – ha detto – e soprattutto viva la Francia”. Non esclude la monarchia
Sembrava che una lunga rieducazione sull’abuso della parola Raptus, da parte di picchiatori e ammazzatori di donne – “ho avuto un raps” – e di tribunali competenti, cominciasse a segnare qualche punto. La parola si è intanto delocalizzata in ambiti minori, per così dire. Ci sono uomini che trovano irresistibili alcune tentazioni. Per esempio: il viso di Liliana Segre. Allora, prima di avere il tempo di riflettere, scrivono un’infamia sul loro Facebook. Poi si scusano, è stato un raptus. Sono posseduti. Si vedono davanti la schiena di Greta Beccaglia, è più forte di loro, manca il tempo di riflettere: mano dal sen fuggita più richiamar non vale. “Guardate dov’è finita questa cosa per uno sbaglio. Uno lavora una vita, si crea una vita e poi guardate cosa succede per una cosa così”. L’uomo ha conquistato la posizione eretta per liberare le mani, guadagnare il pollice opposto, e impiegarli per dare una bella strizzata alla donna. La rieducazione del maschio è un processo lungo, dunque; deve riscattare millenni almeno. E anche quando abbia successo, ha bisogno di assicurare un tempo di reazione, tanto più quando i confini culturali si spostano così tempestosamente. Una vita onorata, e poi il braccio parte da sé, a dare una manata alla schiena di Greta Beccaglia.
Prendete Éric Zemmour: è andato a Marsiglia, lo hanno sbeffeggiato, era in auto e una signora gli ha fatto il gesto del dito medio, lui ha replicato drizzando il suo dito medio dal finestrino, e rincarando: “E molto profondo!”. All’indomani, depositato il tempo di riflessione, si è mezzo scusato, non era il colmo dell’eleganza, ha detto. “Un gesto istintivo”. L’istinto, come dicevano i tribunali fino a poco fa, e ancora ci provano, è incolpevole, è il padre del raps, è il fondo comune dell’animale umano (maschio, per le donne l’istinto si evoca per la maternità). Ieri Zemmour si è finalmente candidato alla presidenza della repubblica francese, o meglio, alla Francia: “Viva la repubblica – ha finito – e soprattutto viva la Francia”, dunque non esclude la monarchia. Ho guardato e ascoltato il suo video di presentazione, fremendo dell’usurpazione. Victor Hugo, George Brassens, come ti permetti? E Barbara? Ah no, se Barbara ci fosse… (Ma anche il piccolo caporale ne avrebbe riso). Discorso e video hanno soppresso ogni minimo segno di ironia e autoironia. Lo guardavo, lo ascoltavo, e come per istinto vedevo il dito medio e la precisazione: “Et bien profond!”.