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Con l'affondamento della Moskva, il soldato dell'Isola dei serpenti è stato di parola

Adriano Sofri

Vi ricordate il contingente dato per spacciato sullo scoglio di fronte a Odessa? Leggenda vuole che agli ultimatum russi, abbiano risposto con un "vai a farti fottere". Ora la rottamazione dell'ammiraglia della flotta di Putin avvera quell'augurio

Cambio in extremis l’oggetto della pp di oggi, perché resti traccia della rottamazione dell’incrociatore lanciamissili Moskva, gloriosa nave ammiraglia della flotta russa del Mar Nero. L’altroieri avevo scritto qua, a proposito della nostalgia per Odessa, che mi rallegravo della consegna, promessa o avvenuta, di armi antinave che potessero servire a proteggere Odessa dall’artiglieria navale. E’ successo. Per giunta, se, come spero, le informazioni russe non sono false, senza vittime, perché i 510 uomini d’equipaggio avrebbero avuto il tempo di essere evacuati prima che la santabarbara esplodesse. Gli ucraini hanno sostenuto di aver colpito la nave, che si trovava nelle loro acque territoriali, con due missili Neptune. I russi hanno ribattuto che si era sviluppato un incendio fortuito a bordo. Ora, se fossi amico degli ufficiali russi, li dissuaderei da una simile spiegazione. Se, nel giorno in cui erano impegnati a vantare la vittoria pressoché completata di Mariupol, il puro caso avesse incendiato la loro nave ammiraglia e il fuoco accidentale avesse raggiunto il deposito munizioni e l’avesse fatto esplodere, vorrebbe dire che la Fortuna, o il Padreterno, o la Provvidenza, o il dio Nettuno del vecchio Ponto Eusino, congiurano contro la hybris del Cremlino e hanno deciso di castigarla. Meglio dare la colpa ai missili ucraini. 

Ero così felice per Odessa, Odessa mama, che non riuscivo a capacitarmi della risacca di commenti depositati fin sulla mia modesta e appartata pagina, variamente indignati o scandalizzati che si potesse apprezzare la disgrazia di un grosso bastimento carico di cannoni e tubi di missili puntati sul teatro di Odessa. Psicopatici che giocano alla battaglia navale, era il più pacifico e misurato dei commenti. 

Gli ucraini, da parte loro, hanno esultato com’era ovvio, ma hanno anche dato fondo a un certo umorismo. La nave Moskva infatti era quella che, incrociando davanti all’Isola del Serpente, aveva intimato la resa, sempre a cannoni puntati, alla pattuglia di marinai ucraini lasciati a presidiarla, uno dei quali aveva leggendariamente reagito gridando: “Vai a farti fottere!”. (Come sapete, colui non è morto, è stato catturato, poi scambiato con prigionieri russi, poi ricevuto e premiato da Zelensky). Ebbene: la notizia dell’affondamento, o del rimorchio in porto, del Moskva, è stato così commentato: “Ci è andato davvero, dove l’aveva mandato!”.

P.s. Esiste una terza ipotesi sulla rottura dell’incrociatore, la più bella di tutte: che si sia trattato di un sabotaggio, di un transfuga, di un obiettore, di un innamorato di Odessa, a bordo. Troppo bella per essere vera.

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