piccola posta
La guerra fa cambiare idea su tante cose. Anche su Zelensky. Olga Rudenko insegna
Il 21 febbraio, tre giorni prima dell’invasione russa, la direttrice del Kyiv Independent parlava con il New York Times: "Il 53 per cento degli ucraini pensa che Zelensky non sarà in grado di difendere il paese in caso di invasione". Oggi ha aggiustato il tiro
Il 21 febbraio, tre giorni prima dell’invasione russa, la direttrice del Kyiv Independent fu ospitata dalle Opinioni del New York Times, con un intervento dedicato a Zelensky.
“Il comico diventato presidente sicuramente non avrebbe mai immaginato che gli sarebbe toccato un lavoro così intenso. Prima è stato coinvolto nell’impeachment di Trump. Poi nella pandemia di Covid. E ora affronta la prospettiva di un’invasione su larga scala da parte della Russia. I suoi critici più accaniti assicurano che Zelensky, russofono nato nell’Ucraina orientale, sia pronto a svendere il paese alla Russia. Altri dicono che è un fantoccio degli oligarchi. La verità è più prosaica. Lo showman Zelensky è stato smascherato dalla realtà. Che lo ha rivelato desolatamente mediocre. Dopo quasi tre anni in carica, è chiaro quale sia il problema: la sua tendenza a trattare tutto come uno spettacolo. I gesti, per lui, sono più importanti delle conseguenze. Gli obiettivi strategici vengono sacrificati per benefici a breve termine. Le parole che usa non contano, purché siano divertenti. E quando le recensioni sono cattive, smette di ascoltare e si circonda di fan. … L’Ucraina rimane il terzo paese più corrotto d’Europa, dopo Russia e Azerbaigian… Il 62 per cento degli ucraini non vuole che Zelensky si ricandidi… Probabilmente vincerebbe ancora, ma lo storico 73 per cento ottenuto al secondo turno sembra un ricordo lontano. E’ visibilmente irritato dai giornalisti… Nelle ultime settimane, mentre l’occidente si adoperava per scoraggiare un’invasione, Zelensky ha cercato di minimizzare la minaccia. Ma il comprensibile sforzo di esortare alla calma e tranquillizzare i mercati è stato minato dal suo stile vistoso. A gennaio si è fatto beffe degli ucraini per la loro propensione al panico e ha riso di una eventuale invasione. Il giorno dopo, ha affermato che la Russia avrebbe potuto invadere Kharkiv, la seconda città dell’Ucraina. Invece di essere confortato, il paese era confuso. Non c’è da stupirsi che il 53 per cento degli ucraini pensi che Zelensky non sarà in grado di difendere il paese in caso di invasione.
Tuttavia, lo stravagante comportamento di Zelensky nasconde una verità: non ha alternative valide. Da un lato, qualsiasi concessione alla Russia, in particolare sul conflitto nell’Ucraina orientale, porterebbe centinaia di migliaia di persone in piazza, minacciando di fargli fare la fine di Viktor Yanukovych, il presidente rovesciato dalla rivoluzione nel 2014. Qualsiasi mossa decisa contro la Russia, invece, rischia di dare al Cremlino il pretesto per un’invasione mortale.
Lo spettacolo deve continuare, naturalmente. La crisi continua. Ma la performance del presidente – tesa, impacciata, spesso inopportuna – non aiuta di certo”.
Rudenko è tornata sul punto l’altro giorno. “Esiste un presidente Zelensky prima della guerra e ne esiste uno dopo la guerra. Oggi, se mi chiedessero un altro articolo, sarei ancora critica ma in modo diverso”. Zelensky è cambiato. Anche Olga Rudenko.