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Quanto sono avvilenti le statistiche sugli italiani che giustificano la Russia

Adriano Sofri

In Italia 27 persone su cento ritengono principali responsabili della guerra “l’Ucraina, l’Unione Europea e gli Stati Uniti”: la percentuale più alta dei paesi europei. Solo una striminzita minoranza si augura una conclusione giusta

Odessa, dal nostro inviato. Giovedì. Alla vigilia dell’incontro di Kyiv con Draghi, Macron e Scholz, e il presidente rumeno Johannis, era stata pubblicata un’indagine condotta per l’European Council on Foreign Relations in 10 paesi europei. L’Italia ne esce con diversi record (ne ho letto il resoconto di Federico Fubini sul Corriere). L’Italia è il paese con la più alta percentuale di persone che ritengono principali responsabili della guerra “l’Ucraina, l’Unione Europea e gli Stati Uniti”: 27 italiani su cento. (Quelli che ritengono prima responsabile la Russia sono il 56 per cento: contro il 90 per cento dei finlandesi e oltre l’80 di britannici, polacchi, svedesi e portoghesi, il 66 di tedeschi e il 62 di francesi). Gli italiani, inoltre, si dividono quasi equamente fra chi ritiene che il maggior ostacolo alla pace sia la Russia (39 per cento) o siano l’Ucraina, la UE e gli USA (35 per cento): cioé Cappuccetto Rosso e il lupo. A considerare la Russia l’ostacolo principale sono l’87 per cento dei finlandesi, il 74 dei polacchi, il 69 degli spagnoli, il 63 dei tedeschi e il 53 dei francesi. La domanda più interessante chiede: tenete più alla pace comunque ottenuta, anche a costo delle conquiste territoriali russe, o alla giustizia, cioè a una conclusione che sconfigga l’aggressione russa. Gli italiani sono per la pace comunque al 62 per cento, e alla pace giusta al 16 per cento: anche qui un netto record europeo.

Ho copiato questi dati per contribuire ad assicurare loro una memoria, e per aggiungere in appendice una mia deduzione statistica. Solo una striminzita minoranza di italiani si augurano una conclusione giusta. Gli altri, la netta maggioranza, tengono con tutto il cuore alla pace con l’aria condizionata. 

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