Piccola posta
Le sirene d'allarme e la (non) festa dell'Indipendenza ucraina
L'ossessione di Putin per le date simboliche preoccupa Kyiv, che mette in guardia per eventuali violenze da parte di Mosca. Intanto a Odessa la guerra è sempre alle porte
Odessa, dal nostro inviato. Domani, 24 agosto, l’Ucraina celebra l’anniversario dell’Indipendenza e il compimento del sesto mese dall’invasione russa. Per questa data le autorità di Kyiv, e personalmente Zelensky, hanno insistentemente messo in guardia dalla possibilità di provocazioni russe “specialmente crudeli”. Sembra documentato che Putin abbia un’ossessione per le date fatidiche. Nella capitale ucraina, da lunedì 22 al 25 compreso non si svolgerà alcuna manifestazione pubblica, ed è ordinato uno svolgimento della vita cittadina che inasprisce il coprifuoco.
A Odessa, dove quando scrivo un provvedimento analogo è solo ventilato, il concerto di celebrazione dell’Indipendenza si è svolto domenica 21, in anticipo di tre giorni, per ragioni di sicurezza pubblica. E’ difficile capire se questi avvertimenti e le misure preventive che li accompagnano siano frutto di deduzioni o di informazioni coperte. Hanno del resto preceduto l’attentato in cui è stata uccisa Daria Dugina e che, nonostante l’estrema improbabilità di una matrice ucraina, può fomentare le speciali crudeltà di parte russa. A Odessa lunedì il suono delle sirene è stato insolitamente frequente.
Le sirene dell’allarme antiaereo sono unanimemente ignorate, abbiamo detto. Le si nota, come una curiosità, quando tacciono, o quando si fanno più insistite. Segnano una sottile linea di confine fra la normalità della vita quotidiana in città dove la guerra è ferma alle porte, e un memento: Ricordati che può succedere. Può succedere dovunque e in qualunque momento, in realtà. A quanto pare il mondo sta finendo ma non si è ancora dato il via alle sirene d’allarme. C’è solo una differenza statistica. Il messaggio telefonico che accompagna il suono delle sirene e indica le località si conclude con la frase: “Mettetevi al riparo, subito!” E’ la vera novità, almeno per me. Nei luoghi che ho frequentato e dove suonavano le sirene, non sono mai riuscito a distinguere quelle d’allarme da quelle del cessato allarme. Poi mi sono convinto che corrisponda a un principio filosofico. Che fra allarme e cessato allarme non ci possa essere distinzione. E ora vediamo come passerà questo 24 agosto.