piccola posta
I capi di stato riuniti sono quasi tutti uomini: la foto che imbarazza
Basta guardare le immagini della Conferenza sul cambiamento climatico a Sharm el-Sheikh per rendersi conto che le donne si contano solo su una mano. Ma guardarle con gli occhi di una ragazza curdoiraniana oggi è ancora peggio
Nella panoramica fotografia di capi di stato e di governo alla Conferenza sul cambiamento del clima a Sharm el-Sheikh, pubblicata online su questo giornale sopra l’articolo di Alberto Clò, ho contato 62 uomini e una donna a capo coperto. Ho ricontato, veniva sempre così. Sul Corriere, dove la fotografia era accompagnata dall’articolo della giornalista Sara Gandolfi, l’inquadratura era più stretta e più obliqua, sicché gli uomini erano solo 57 e le donne ben 4, cioè, se non sbaglio, il 7 per cento, compresa Giorgia Meloni, che nell’altra foto era coperta. Il titolo dato a Gandolfi si risarciva così: “Maisa e Jennifer, le due ‘super sherpa’ che devono domare americani e cinesi”. Le due affabilmente intitolate per nome sono la ministra cilena e l’inviata speciale tedesca cui Guterres, segretario generale dell’Onu, ha affidato la strategica trattativa sulla finanza climatica. Gandolfi ne riferiva le speciali competenze scientifiche e umane.
E’ troppo facile concludere che il disastro del governo mondiale del clima e del resto si mostra vistosamente e aritmeticamente in quelle fotografie e nel contorno. Non è per questo che banalmente lo rilevo. E’ perché ho provato a immaginare che quelle fotografie (62 a 1 velata, 57 a 4) siano capitate sotto gli occhi di una ragazza curdoiraniana, in una pausa del suo autunno caldo.