piccola posta
A Ischia l'Italia ha la sua drammatica versione della Casa sulla cascata di Wright
Le due facce dell’architettura, e del rapporto umano con la natura. E, a differenza che per altre costruzioni imperdonabili, si simpatizza con la famiglia che l’abitava e che è scampata: le è sopravvissuta
Noi non conosciamo l’equilibrio, conosciamo il bilico. Ora, a Casamicciola, l’Italia ha la sua versione della Casa sulla cascata. Quella di Wright è in uno scrupoloso, audace e poetico equilibrio sopra il ruscello e la cascata. Quella nostra è in bilico sul baratro, come intitolano i giornali. Quella di Wright è progettata e voluta, quella nostra forse ce la siamo cercata. Le due sono pressoché perfettamente speculari. Una si sporge arditamente, ma senza tracotanza. L’altra si ferma esattamente sull’orlo, spaventata dalla vertigine. La si guarda ipnotizzati. La parete verticale di fango come raschiata dall’ultima mano. La scaletta domestica che finisce proprio dove comincia il vuoto. Le due facce dell’architettura, e del rapporto umano con la natura. E, a differenza che per altre costruzioni imperdonabili, si simpatizza con la famiglia che l’abitava e che è scampata: le è sopravvissuta.
Qualche tempo fa avevo segnalato un libro di uno dei più originali pensatori giovani nostri, Alfonso Musci (“La ricerca del sé. Indagini su Benedetto Croce”, ed. Quodlibet 2018), che prendeva le mosse dal Croce diciassettenne “sopravvissuto” al terremoto del 1883 di Casamicciola. E che sarebbe convissuto da allora con l’ombra dei suoi morti; la sorella Maria, la madre e il padre, sepolti dalle macerie con altre migliaia. “…Provavo come un rimorso di essermi salvato solo tra i miei, e l’idea di restare storpio o altrimenti offeso mi riusciva indifferente”. È terribile la mutilazione di un adolescente che perde sorella e genitori. Nella Casamicciola di oggi terribilmente pietosa è la mutilazione del padre che ha ricevuto l’invocazione di soccorso della giovane donna sua figlia, ed è stato fermato dal fiume di fango. E ora deve sopravviverle.