piccola posta
A cosa sono disposti gli uomini che sentono allentarsi il laccio sulle donne
Dall'Iran all'Indonesia, dove si stabilisce per legge, pena la galera, il divieto di qualunque relazione sessuale fuori dal matrimonio. Fino alla Russia che stringe sulle “relazioni sessuali non tradizionali”. Per arrivare all'Italia e allo schifo di certo giornalismo contro la moglie di Soumahoro
È suggestivo e terribile giustapporre avvenimenti simultanei ma remotissimi, e apparentemente privi di rapporti reciproci. Donne curde e iraniane che mostrano fino a che punto la smania di mortificare i loro capelli e la loro libertà è l’essenza del potere di ossessi sciiti al servizio di un dio a loro somiglianza, e che solo il potere ridotto alla violenza bruta può far durare. L’Indonesia sunnita, un grande paese ufficialmente devoto a un dio simile, ma immune dall’antica scissione, stabilisce all’unanimità, per legge, pena la galera, il divieto di qualunque relazione sessuale fuori dal matrimonio. A dimostrare fino a che punto sono disposti a spingersi gli uomini che sentono fuggirsi dalle mani la cavezza cui tengono le donne: fino al punto di rinunciare a goderne da padroni – i mullah iraniani non rinuncerebbero mai, e comunque non rinunciano ancora, al loro matrimonio a tempo... La Russia di Putin, più moderata, delibera l’altro giorno una nuova stretta contro le “relazioni sessuali non tradizionali”, e vieta di pronunciare la parola “gay”: perché le implicazioni siano chiare, basta accostare il divieto d’uso della parola gay con quello della parola guerra.
E così via. Non occorre che continui. Non occorre tornare alla fuga da Kabul. Né indugiare ancora sul Qatar e la sua provvisoria tolleranza di una esuberante tifosa croata. Volevo arrivare all’Italia. Ieri, senza alcuna mia colpa, mi sono arrivate sotto gli occhi fotografie di Liliane Murekatete, attuale moglie del parlamentare Aboubakar Soumahoro, in cui facce di uomini del giornalismo e della politica italiana vengono sovrapposte alle parti scoperte del corpo di lei. Il servizio fotografico fu realizzato nel 2012. Il montaggio coi visi di giornalisti e politici responsabili, secondo gli autori, di aver apprezzato o incoraggiato Soumahoro, è dei nostri giorni. Non so chi siano gli autori, non ho pensato di appurarlo e non so più rintracciare quelle opere. So che gli autori fanno schifo. E che aiutano a capire meglio, intimamente, i pasdaran e i mullah iraniani, i legislatori di Giacarta, le notti bianche del patriarca Kirill, e lo stato del pianeta.