Le giraffe dello zoo di Mykolaiv (Ansa) 

piccola posta

Cronache animali dal Mar Nero come specchi di malefatte umane

Adriano Sofri

C'è il procione dello zoo di Kherson che i militari russi, completando il saccheggio prima della ritirata, hanno voluto rubare. Lui ha opposto una strenua resistenza. Poi la dedizione al mantenimento dello zoo di Mykolaiv, anche sotto le bombe. Ieri è morto il coccodrillo, il più vecchio d'Ucraina

Odessa, dal nostro inviato. Mi è successa un’avventura con un cane di provincia, mentre ero in viaggio lungo la costa del Mar Nero, e la racconterò un’altra volta, ma intanto ne ero così influenzato che ho indugiato su un brano dalla bella intervista di Fulvia Caprara a Kevin Spacey sulla Stampa di ieri. Lei: “Che cosa la rende felice?” Lui: “Sono tantissime le cose che mi rendono felice. I cani ad esempio: ho visto che a Torino sono un’infinità. Forse ho salutato più cani che persone. E poi i bambini con quel loro modo buffo di ridere e di conversare”. Forse Spacey scherzava, forse davvero l’hanno colpito i cani di Torino, come i lama di Tromsø (ci sono arrivati davvero). E i bambini, poi. Ha ragione, comunque. Cani e bambini vanno associati, soprattutto in Ucraina, dove vengono trattati con un grande amore, e tuttavia sono spaventati.

 

Come da noi in una mezzanotte di fuochi d’artificio, solo che qui, soprattutto in certe città e in certi villaggi, il fuoco d’artificio è ininterrotto. Pochi giorni fa si è saputo della bambina Elya, 6 anni, tanti mesi trascorsi in una cantina nel Donbas, finché il suo cuore si è spezzato. Si dice, a cuor leggero, morire quasi di paura, lei è morta di paura.

 

Gli altri animali sono lo specchio migliore dei disastri e delle malefatte degli umani. Le cronache di guerra ogni tanto se ne occupano. Per esempio del procione, l’orsetto lavatore, dello zoo di Kherson che i militari russi, completando il saccheggio prima della ritirata, hanno voluto rubare con altri ospiti di quello zoo. A fare notizia è stata la strenua resistenza opposta dal procione in gabbia, e documentata da un video. Il suo rapitore non si è peritato di farsi conoscere: Oleg Zubkov, proprietario di uno zoo crimeano, che ha detto di aver obbedito a un ordine degli occupanti. La voce di Wikip. sul procione segnala un esperimento condotto dall’etologo H.B.Davis nel 1908, che “evidenziava come il procione fosse capace di aprire 11 su 13 serrature in meno di 10 tentativi e non avesse problemi a ripetere l’operazione quando le serrature venivano richiuse o addirittura capovolte”.

 

Avevo raccontato come alla resistenza davvero eroica della città di Mykolaiv all’assalto e ai bombardamenti russi appartenesse anche la dedizione al mantenimento dello zoo per il quale la città va famosa, compresa, nei mesi iniziali, l’apertura al pubblico. Ieri è morto il più vecchio coccodrillo dell’Ucraina. Lo ha annunciato il direttore, Volodymir Topchiy: “Il nostro Vasya è morto stamattina. Era l’animale più vecchio di tutti gli zoo di Ucraina. Ha vissuto con noi per 71 anni”. Lo zoo di Mykolaiv è stato riaperto al pubblico, dunque ai bambini, dal 22 novembre scorso. 

 

Ieri c’era anche una storia odessita arrivata dalla Moldova. In prossimità del confine di Palanca con l’Ucraina, dei pescatori hanno trovato un giovane leone in giro per il bosco, e sono risaliti al suo titolare, un boscaiolo. Un video mostra il leone mentre gioca coi suoi cani senza alcun segno di aggressività. L’uomo ha raccontato di aver ricevuto in dono il leoncino di sei mesi in riconoscenza per l’ospitalità offerta ai rifugiati ucraini, o – altra versione – agli animali domestici esuli dall’Ucraina, e di tenerlo con sé “come uno di famiglia” nella vita del bosco. (Lo zoo di Odessa però giura che il leone non è suo). L’uomo ha sborsato una multa di 900 lei, ma non ha receduto dalla sua adozione. 

 

Infine – per oggi: la mia amica Anna G. impara alla svelta l’italiano e, come quasi tutti, ha una gattina, Murissa, e una cagnolina, Athina. Così quando l’altro giorno ci ha detto: “Cane, un freddo”, abbiamo temuto il peggio per Athina. Voleva dire solo: “Un freddo cane”. 

Di più su questi argomenti: