piccola posta
Uomini e cani a Odessa
Arrivano fuggiaschi dalle bombe e dall'inondazione. Anna Golubovskaya ha documentato tutto con le sue foto
A Odessa arrivano di nuovo i fuggiaschi dalle bombe, e ora dall’inondazione e dalle bombe. Umani e altri animali. Vorrei ospitare il racconto della mia amica Anna Golubovskaya, che sulla sua pagina di mercoledì l’ha accompagnato alle fotografie.
“Mentre mi recavo al centro di adozione dei cani alla Batteria 411, sono passata dal negozio di animali per prendere un sacco di cibo. La commessa ride: oggi sembra che mezza città abbia comprato cibo per questi cani da noi, la porta non si è più chiusa!
Il recinto del centro somiglia a un cortile di Odessa. Pieno di voci suoni e rumori. Sorrisi e lacrime tutto attorno. Tante persone, cani, gatti, regali portati e ordinati.
Tutti abbracciano i cani. E li portano a casa. Ne sono rimasti non più di 20 dei 63 portati finora. L’educatore cinofilo ha appena il tempo di registrarli e spiegare il modo migliore per tenerli e curarli. E oggi non sono riuscita a trattenermi dal portarne a casa un altro. Una femmina giovane incredibilmente bella, una pastora alabai. E’ una delle poche che non si muove nell’area comune.
Familiarizza con qualche persona, ma ha paura dei cani.
C’è una coppia, chiaramente proveniente dallo stesso posto, un cane da pastore e un cane da cortile: una bellezza potente, rossa, con un naso molto malconcio. Fanno tutto in sincronia, entrambi alzano la testa al richiamo, mangiano insieme, si seguono senza separarsi…
Un cane che sa sorridere fa e riceve le coccole di Yana Titarenko, la volontaria che, insieme a Maya e Vika, li ha trasportati tutti, di notte. Fino a poco fa non mi permetteva di rimetterlo giù, mi saltava addosso, cercava di leccarmi la faccia, mi faceva letteralmente cadere a terra. Yana lo accarezza mentre ordina le medicine, ha un ascesso all’orecchio. Molti cani sono finiti in altri centri – con zecche, stomaci gonfi di rifiuti e di sassi, stressati, esausti…
Maya Konstantinovna, altra volontaria, ha un gattino in braccio. Gatti e gattini non ce n’è quasi più, distribuiti in un colpo solo… Potrei scrivere e scrivere di ogni nuovo quattro zampe di Odessa. Ma voglio dire grazie, care persone. In questi giorni viviamo tutti nell’orrore di una disumanità totale, a un punto che non so nemmeno immaginare: corpi di anziani che galleggiano nel Molo Nudo e anziani vivi seduti sui tetti, zoo chiusi a chiave e sommersi, migliaia di animali domestici morti, numero e agonia sconosciuti di persone morte – e l’artiglieria russa che batte sui punti di evacuazione a Kherson…
E su questo sfondo la nostra gente. Giovani donne che sono salite su un autobus a proprie spese e sono andate a salvare cani e gatti – e ci andranno ancora, più di una volta. E persone sorridenti che vengono a ospitare i cani senza tanti giri di parole, solo perché è normale. Si può venire ad aiutare in Komarova 8, presso la scuola 33, oppure nel centro di adozione per cani vicino alla città dei cani, lo trovate su Google maps. Aggiungerò altre foto, ora non ho tempo”.