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Nessun baratto, ma tra Zaki e Regeni uno scambio c'è stato

Adriano Sofri

Nel disegno murale di Laika MCMLIV, Patrick Zaki era abbracciato da Giulio Regeni sorridente che gli diceva: “Stavolta andrà tutto bene”. Una straordinaria, commovente donazione di organi

Mi era piaciuto molto il disegno murale di Laika MCMLIV, “attacchina”. Patrick Zaki abbracciato da Giulio Regeni sorridente che gli diceva: “Stavolta andrà tutto bene”. Bellissimo il disegno e bellissima l’idea. Qualche giorno dopo autorità zelanti rimossero il murale. Più tardi, nello stesso luogo romano, sulla Salaria, vicino all’ambasciata egiziana, Laika aveva attaccato la sua nuova versione. Zaki non aveva più la casacca di galera, era in giacca e camicia, diceva: “Stringimi ancora”, e Giulio gli diceva: “Ci siamo quasi”.

Ieri un ministro ha voluto dire che “non c’è stato nessun baratto col caso Regeni”. Non so. So che uno scambio c’è stato, dalla parte opposta, e immagino che sia l’unico conforto all’amarezza coraggiosa di Paola e Claudio Regeni. Dal corpo martoriato di Giulio a quello vivo e libero di Patrick. Una straordinaria, commovente donazione di organi.

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