Piccola posta
La paura è ciò che accomuna tutti gli animali, inclusi gli umani
L'undicenne Glib Fediuk ucciso, i proiettili e il senso della parola “guerra” dove è Capodanno tutto l’anno. Lettera da Odessa
Odessa, 3 gennaio. L’abitudine a dire “guerra” nei paesi che sono in pace non è sempre un abuso. Può servire da termine di paragone per i paesi che sono davvero in guerra. Ieri, nella moltitudine di servizi italiani sulla “Guerra di San Silvestro”, la Stampa aveva una pagina di Pierangelo Sapegno sugli animali vittime dei botti di Capodanno. Su un cavallo irlandese, in particolare, Tornado, imbizzarrito per il panico, finito a scalciare ma stando attento, così dicono i suoi, a non ferire il pony che gli stava accanto, e fratturato a morte. L’articolo riferiva le valutazioni sugli animali che ogni anno muoiono di crepacuore per i festeggiamenti di Capodanno, secondo il Wwf addirittura 5 mila.
Naturalmente, la lettura spinge a chiedersi che cosa succeda agli animali dove è Capodanno tutto l’anno, come qui. E non per un solo anno.
Gli antichi conoscevano la parentela intima fra la caccia e la guerra: la guerra è la caccia all’uomo. In realtà, è la caccia all’ingrosso agli umani e agli altri animali. E conferma che a far somigliare gli animali umani a tutti gli altri è la paura. La paura dei loro cuccioli, soprattutto.
Ieri, dopo aver letto che la prima nata dell’anno a Odessa era una bambina rifugiata nella pancia di sua madre da Kherson, ho letto un’altra notizia sul Facebook della Scuola d’Arte n.1 di Kherson: “Il 31 dicembre 2023, l’esercito russo ha bombardato Kherson. Nel bombardamento è stato ucciso l’undicenne Glib Fediuk. Il ragazzo era uno studente della quinta elementare della sezione di pianoforte della Scuola d’arte n. 1 del Consiglio comunale di Kherson. Una delle esplosioni ha colpito il negozio in cui si trovavano Glib e un altro bambino, di 9 anni. Glib è morto sul colpo. Il secondo bambino ha riportato lesioni craniche, ed è ricoverato in ospedale in condizioni critiche. Glib è sempre stato uno scolaro bravo e diligente, prendendo parte attiva alla vita scolastica. Esprimiamo le nostre sincere condoglianze alla famiglia e agli amici”.
Ieri un altro comunicato della città diceva che “la comunità territoriale di Kherson ieri, 2 gennaio 2023, è stata colpita 22 volte, i militari russi hanno usato a questo scopo 118 proiettili d’artiglieria”. La comunità si è comprensibilmente dimenticata di aggiornare il numero dell’anno.