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Piccola posta

La canzone che diventa protesta di un arciprete, in Russia

Adriano Sofri

Padre Uminsky: "criminale in tonaca", allontanato dalla sua chiesa. Le proteste una canzone

Sul Facebook russo migliaia di persone commentano la storia dell’arciprete Alexei Uminsky. Il 5 gennaio la giornalista Ksenia Luchenko e il canale televisivo Dozhd, riferendo notizie dei parrocchiani, avevano informato che l’arciprete era stato rimosso dall’incarico di rettore della chiesa della Trinità Vivificante a Khokhly, Mosca, incarico che ricopriva dal 1993. La causa sarebbe stata un’intervista all’ex redattore capo di Ekho Moskvy, Alexei Venediktov, pubblicata su YouTube nel novembre 2023. Al posto di Uminsky è stato nominato l’arciprete Andrei Tkachev, noto sostenitore dell’operazione speciale contro l’Ucraina. Il provvedimento del Patriarcato è stato confermato dal quotidiano online Meduza, messo fuorilegge in Russia e trasferito a Riga.

Fin dal febbraio 2022, Alexey Uminsky aveva parlato così: “Non posso sostenere queste azioni militari. Prego per la pace, prego che tutto questo finisca il più rapidamente possibile e che meno persone possibile vengano ferite”. Già nell’aprile del 2021, Uminsky aveva invitato le autorità a mostrarsi cristianamente misericordiose e a consentire ai medici di vedere Alexei Navalny, allora in sciopero della fame. Dopo di che sul canale televisivo Spas, di proprietà della Chiesa ortodossa russa, Uminsky era stato minacciato di un procedimento penale e definito un “criminale in tonaca”.
Le migliaia di proteste su FB testimoniano un’attività indefessa di Uminsky nelle parrocchie del suo circondario, in particolare nell’assistenza ai bambini malati di cancro e alle loro famiglie. “Per più di 10 anni, padre Alexei Uminsky ha viaggiato per Mosca e per la regione di Mosca per dare la comunione ai bambini morenti. Parla loro della morte e di Dio. E per anni ha comunicato e sostenuto i loro genitori. Quando l’ospedale per bambini ha aperto, padre Alexey ha iniziato a venire per dare la comunione ai bambini dell’ospedale e del centro diurno. C’è stato un sacco di lavoro!… Tutti hanno pianto e poi hanno fatto domande al padre Alexei. Perché Dio ha permesso che un bambino morisse? Perché non ha ascoltato le loro preghiere? Come vivere adesso? Padre Alexei ha trovato le parole per tutte queste domande…”.

Quanto alle domande sulla sua rimozione, l’arciprete Uminsky ha scritto una sola riga sulla sua pagina Facebook: “Addio Tour de France!” Piuttosto enigmatica, in apparenza: il fatto è che “Addio, Tour de France” è una canzone di Svetlana Ben, del gruppo di cabaret “Matrimonio d’argento”. Il testo:
​“L’ultimo corridore del Tour de France
trecento metri prima dell’arrivo scende dalla bici –
la vittoria è ancora mancata.
L’ultimo, ultimissimo corridore del Tour de France
non è stato all’altezza delle nostre aspettative,
e dice addio allo sport.
Non c’è la minima possibilità, non c’è proprio niente,
e non ci sarà più Tour de France nella sua vita,
niente Tour de France. Nella sua vita.
Addio Tour de France! Carriera rovinata!
L’ultimo corridore del Tour de France si toglie il casco,
la brezza gli soffia intorno così piacevolmente,
ha dimenticato che questo accade.
Ha ancora tutta la vita davanti a sé,
sdraiato sull’erba verde,
e a credere nella reincarnazione, ci sono almeno due vite.
I vincitori sono invitati a registrarsi,
e i suoi genitori sono davanti allo schermo con l’ansiolitico in mano
e lo sentono in tutte le lingue.
Addio Tour de France! carriera rovinata!
L’ultimo, ultimissimo corridore del Tour de France
si lava il viso con l’acqua dello stagno.
Anni di fatica disumana furono sprecati invano,
ma a volte si perdono cose più importanti.
Succedono cose peggiori.
Si sdraia a terra con la pancia accaldata,
sta zitto, e mastica un filo d’erba.
E’ così felice di vivere, è così felice di vivere,
è così felice di essere di nuovo vivo!
Addio Tour de France! carriera rovinata!
Quando le porte si chiudono su un lato,
poi nuove porte si aprono sull’altro.
Ultimo, l’ultimo corridore del Tour de France,
il mio cuore ti appartiene per sempre”.

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