(foto Ansa)

Piccola Posta

Juliette Binoche, al cuore non si comanda

Adriano Sofri

Nella cerimonia di apertura del Festival di Cannes, l'attrice ha letto una sua lettera a Meryl Streep, Palma d’onore. Le sue parole l’hanno commossa tanto che non ha potuto trattenere le lacrime, scoppiando a piangere

Al cuore non si comanda, dunque mi innamorai di Juliette Binoche. In uno dei film colorati, quello azzurro, credo. Una volta la incontrai in un caffè di Parigi, vicino all’Opera, era mattina, faceva colazione, l’aria e l’abbigliamento di una appena sveglia, ero sempre più innamorato. Una volta, nel novembre 2020, disse la sua sulla pandemia. Disse: “Sono operazioni organizzate da gruppi finanziari internazionali (principalmente americani), da tempo. Sono dei manipolatori (e non lo dico per paranoia!): i vaccini che stanno preparando ne fanno parte. Mettere a tutti un chip sotto la pelle: NO! NO alle operazioni di Bill Gates, NO al 5G”. Fu un colpo duro. Ma al cuore non si comanda. Un anno dopo, ci tornò su. Aveva detto cose un po’ maldestre, però erano domande legittime. “Viviamo in un mondo del pensiero unico e chiunque ponga delle domande è inscatolato nel complotto: un modo di costringere al silenzio”. Poi, nel 2022, diresse un documentario di due ore sull’origine delle pandemie e sul pregio della biodiversità, molto più ragionevole, direi.

L’altroieri, nella cerimonia di apertura del 77esimo Festival di Cannes, Binoche, tutta in rosso, ha letto una sua lettera a Meryl Streep, Palma d’onore. Le sue parole l’hanno commossa tanto che non ha potuto trattenere le lacrime, dicono le cronache. Ho guardato l’intero video. In realtà è scoppiata a piangere, non una sola volta. Ha coperto Meryl Streep di riconoscimenti iperbolici – lei faceva le facce. Le cronache si dividono equamente fra quelle che descrivono il gran pubblico di Cannes col cuore spezzato da lacrime e carisma, e chi certifica, dentro e fuori, un imbarazzo schiacciante. Del resto tra i simpatizzanti repubblicani negli Usa quelli che credono che Bill Gates voglia usare i vaccini per impiantargli un microchip sotto la pelle erano il 44 per cento. Fra tutti, il 28 per cento. Meryl, 74 anni, prima aveva tentato di confortarla posandola una mano sul braccio, poi accarezzandole il collo. Poi, dopo aver ballato sulle note di Mamma mia degli Abba, ha deciso di spingere la sua solidarietà di sorella maggiore fino a piangere un po’ anche lei rispondendo. Al cuore non si comanda.

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