Piccola Posta
Dieci anni dalla morte di Andrea Rocchelli. Una mostra delle sue foto, a Pavia
Il fotoreporter fu ucciso il 24 maggio 2014 da militari ucraini, alla peferia di Sloviansk, assieme ad Andrej Mironov. Oltre l'evento padovano, anche il volume "Valore della testimonianza"
A trent’anni, il fotoreporter Andrea Andy Rocchelli aveva un bambino di tre anni e aveva fatto fotografie memorabili di bambini d’altri e di nessuno nei luoghi tormentati della terra, quelli in cui si conosce il proprio prossimo e si riconosce se stessi. Era stato nel Caucaso – in Daghestan, in Inguscezia, nell’Ossezia di Beslan – e in Afghanistan, e nelle primavere arabe e nella Kyiv di Maidan. Andrej Mironov, che lo aveva accompagnato in alcuni di quei viaggi facendogli da guida e traduttore, e soprattutto da amico, aveva il doppio degli anni e una vita da dissidente, militante dei diritti umani e dell’informazione libera e coraggiosa. Il 24 maggio saranno passati dieci anni dall’uccisione di Andy e Andrej nel Donetsk, alla periferia di Sloviansk, per mano di militari ucraini. Di quel colpo di mortaio mirato nessuna sentenza è venuta a capo, dopo che appello e Cassazione cancellarono una condanna in primo grado.
A Pavia da qualche giorno una mostra porta nelle vie e nelle piazze le fotografie di Andy nella sua città, in un legame di vicino e lontano. Martedì 21 una sala del liceo Copernico gli sarà intitolata, e si discuterà del libro reportage sul “fronte russo” di Luca Steinmann, con gli storici Gastone Breccia ed Elisa Signori – che è la madre di Andy. E il 24 un incontro con gli studenti delle scuole cittadine, seguito da una messa celebrata da un altro Andrea, Migliavacca, oggi vescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, ma pavese e amico di Rocchelli dai tempi degli scout. Il vescovo aveva detto, del suo amico: “La sua fatica più grande era il non credere più”. Ho letto, in una sua intervista di due anni fa: “Sottolineo che Andy non fosse di parte, si era appassionato al paese e alla questione ucraina. La situazione attuale mostra che l’Ucraina è il paese invaso ingiustamente, lo sguardo di Andy era quello di chi partecipa a un dolore. Da tempo si è creato un comitato degli Amici di Andy che porta avanti il suo lavoro e un’esigenza di giustizia”.
L’editore Contrasto e la famiglia Rocchelli hanno pubblicato un volume fotografico intitolato al “Valore della testimonianza”. Introdotto fra altri da Michele Smargiassi, raccoglie 90 fotografie dalle situazioni e dagli sguardi più diversi, e sarà presentato a Torino, alle Gallerie d’Italia, il prossimo 21 maggio, insieme a un video sulla vita di Andy prodotto dai suoi compagni del collettivo CesuraLab, che resterà in mostra fino al 23 giugno.