(foto Unsplash)

Piccola Posta

Il meritevole giornalismo contemporaneo dei giovani

Adriano Sofri

Si muovono sul fronte come autostoppisti di fortuna, un’ambulanza, una carretta da cavallo, un blindato che se ne fotte del regolamento. Spesso si trovano una testata o una testata trova loro

Le classifiche sono incresciose, certo, e tuttavia: chi sono io per non giudicare? Dunque vorrei congratularmi col Manifesto per lo spazio e la cornice che assicura ai reportage dall’Ucraina, ora dal fronte del Kharkiv, di Sabato Angieri. Li leggo, in tempo di accaniti premi letterari e giornalistici, come un esempio del modo in cui il giornalismo contemporaneo, accanto alla conferma di (non molti) inviate e inviati provetti e provati, si disfa e si ricompone grazie a un numero di giovani, donne e uomini, ammirevoli per coraggio, tensione umana, cura della parola, scritta e detta, e delle immagini. Spesso si muovono sul fronte come autostoppisti di fortuna, un’ambulanza, una carretta da cavallo, un blindato che se ne fotte del regolamento. Spesso si trovano una testata o una testata trova loro, con una libertà che somiglia al precariato e viceversa. Leggo e guardo quanto posso di questa rischiosa e preziosa generazione, capace di simpatia e di verità. Devono andare con tenacia controcorrente per guadagnarsi il diritto a un tono e a una forma personali. Ho cercato notizie, le più affidabili su una rivista femminile: Angieri ha 35 anni, ha studiato lettere, non ci sono dati certi sul suo amore e sul suo patrimonio (!). Auguri per ambedue, o almeno uno.

Di più su questi argomenti: