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Chiacchiere alla stazione di Grosseto

Adriano Sofri

“Che figa!”, esclama un uomo sul marciapiede, e ammicca. “Dici a me? – dico, severo – Ho ottantadue anni!” “Ma no! – dice, spazientito – Là, la Lamborghini!”. “Ah – replico pronto – Io non ho mai avuto la patente in vita mia”

Andavo a Grosseto. Ho viaggiato col treno regionale estivo da Firenze a Orbetello, senza cambiare. Alle 18.03, due minuti in anticipo, ero già arrivato. Mi guardavo attorno sul marciapiede appena fuori dalla stazione di Grosseto, aspettando gli amici. C’era un altro, mezza età, maglietta e calzoncini, baffi, tipo di bagnante urbano, aspettava anche lui qualcosa. “Che figa!”, esclama, e ammicca. “Dici a me? – dico, severo – Ho ottantadue anni!” “Ma no! – dice, spazientito – Là, la Lamborghini!”. “Ah – replico pronto – Io non ho mai avuto la patente in vita mia”. Poi mi sembra di essere stato troppo brusco, gli dico, incoraggiante: “Possiamo parlare di politica”. “Io? – dice, offeso – Io non ho nemmeno votato”.

A quel punto dalla porta del bar della stazione è uscito Giuliano, mi sono scusato col tipo e ho salutato. Proprio ora che cominciavamo a conoscerci. 

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