Ansa

piccola posta

Attendere le risposte dell'Iran e di Putin nella Firenze dei 41 gradi e 4

Adriano Sofri

Si può aspettare il passaggio ravvicinato di un asteroide, trattenere il fiato, vederlo passare e ricominciare. Ma la combinazione maligna di due asteroidi che si diano appuntamento sul nostro cielo è un brutto pensiero

Uno che scriva tutti i giorni, anche in agosto, anche nella Firenze dei 41 gradi e 4, aspetta l’ultimo minuto, controllando con la coda dell’occhio il notiziario. Haniyeh è stato ucciso il 31 luglio, e ora, pomeriggio del 13 agosto, due settimane dopo, la reazione iraniana contro Israele, annunciata ininterrottamente, come nella Forza del destino, Partiam partiam partiamo, non è arrivata. La sorpresa ucraina nella regione di Kursk è avvenuta otto giorni fa, e la tremenda vendetta di Putin, sarà grande, non è arrivata. Gli uni e gli altri la proclamano ineluttabile, e non c’è dubbio che arriverà, e poi arriveranno le ulteriori risposte e così via, fino a che moriranno felici e contenti tutta la vita. A uno che scriva anche in agosto eccetera non importa niente di perdere il momento, dopo tutto lui non conta niente, e niente la sua rubrica quotidiana. Però lui è colpito dalla concomitanza. Si può aspettare il passaggio ravvicinato di un asteroide, trattenere il fiato, vederlo passare - mai così vicino! - e respirare profondo e ricominciare. Ma la combinazione maligna di due asteroidi che si diano appuntamento sul nostro cielo e vogliano sparpagliare i detriti su un’area che vada dall’Europa del centro all’intero vicino oriente, è un brutto pensiero. La risposta iraniana, e le sue repliche già apparecchiate, potranno fare un rumore tale che la Russia frustrata di Putin ne approfitti per silenziare quasi il suo gran botto. Ho letto del giovanotto che tiene in scacco contemporaneamente una dozzina di giocatori provati su altrettante scacchiere. Qualcuno di quelli starà aspettando il momento buono per far saltare il tavolo. Ieri le fiamme incontrollate, da Maratona, stavano stringendo d’assedio Atene, succede quasi tutti gli anni, ma quest’anno di più. Affare da fondopagina.

Poi ci sono le cose ordinarie, a riempire l’attesa. La conferma che Elon Musk, “l’uomo più ricco del mondo”, il più temerario, il viaggiatore nelle stelle, è un coglione. In fondo a una lunga intervista al Corriere, il ministro della giustizia, Carlo Nordio, ha detto, partendo per la vacanza: “”Possiamo arrivare a 15-20 mila detenuti in meno. Ecco risolto il sovraffollamento”. Domani leggeremo: “20 mila criminali in libertà!” - invece la notizia è solo che il ministro è andato in vacanza. Lunedì sera sulla rete 4 ho sentito con le mie orecchie la giovane europarlamentare toscana Susanna Ceccardi dire che non c’è problema con le regole italiane sulla concessione della cittadinanza, che la possono ottenere sia alla nascita che più tardi, “postuma”, ha detto. Postuma: una prece. Tutti i partecipanti, beneducati, hanno mostrato di non aver sentito. Ceccardi la guardavo perché ha una bella faccia, e mi chiedevo dove l’avevo già vista, in fondo siamo vicini. L’avevo vista su un manifesto elettorale, a doppia faccia, double-face, Ceccardi e Schlein, e la scritta: O ME O LEI. Be’, LEI.

Di più su questi argomenti: