piccola posta

Dietro Kirillov si levava l'ombra dell'atomica, è saltato con tre etti di tritolo

Adriano Sofri

Un aspetto simbolico e iperbolico: la fisica, e in generale il mondo, ospitano una gara accanita fra la passione per l’infinitamente piccolo e l’infinitamente grande. Si vede bene nel caso del generale russo ucciso a Mosca con un monopattino

Si possono avere opinioni e soprattutto sentimenti diversi riguardo all’attentato che ha ucciso il generale Kirillov e un suo aiutante. Sentimenti compassionevoli sembrano piuttosto ardui (“Mamma, dimmi è proprio male...”), e alcuni commenti ufficiali lo confermano - “Il regno Unito non ne piangerà la morte”, per esempio. Si può temere la portata della “vendetta”, annunciata, proprio con questa parola, dalle autorità russe, e dal loro omino di punta, Medvedev: “E’ l’agonia del regime di Bandera”. Il generale Igor Kirillov non era il capo della difesa nucleare russa, che ha altri comandi, ma dell’unità di difesa radiologica, chimica e biologica. In questa veste, secondo denunce numerose e reiterate, era il responsabile diretto di innumerevoli impieghi di armi chimiche in Ucraina, e insieme della quotidiana propaganda russa che accusa l’Ucraina e i suoi alleati di impiegare armi chimiche e altri congegni spaventosi, zanzare pestifere e topi kamikaze (leggo dal resoconto di Marco Imarisio). Un attentato a un simile tomo compiuto a casa sua con un monopattino senza guidatore è anche difficile da esecrare “tecnicamente”, per così dire, dopo il dispiegamento di potenza annichilatrice di Israele contro cercapersone e walkie-talkie e pentole a pressione in Libano. (Quell’impresa israeliana, dopo la smisurata potenza di fuoco messa in atto su Gaza, segnò una vera svolta nella demoralizzazione sciita).

Vorrei intanto limitarmi a notare un aspetto simbolico e, diciamo, iperbolico. La fisica, e in generale il mondo, ospitano una gara accanita fra la passione per l’infinitamente piccolo e l’infinitamente grande. Nell’esplosione di oggi, uno sciagurato generale, dietro il quale si levava l’ombra gigantesca dell’esplosione nucleare, è saltato per aria per una confezione di tre etti di tritolo su un monopattino. Alla portata di tutte le tasche.

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