piccola posta
Il gioco intellettuale della storia coi "se" può essere stimolante e perfino geniale
Si può addirittura pensare che l’uomo si distingua dagli altri animali per questa capacità di figurarsi non solo un futuro, ma anche un passato aperto alle più varie possibilità: la vittoria di Napoleone a Waterloo, il successo della fuga a Varennes…
Il desiderio o il piacere di immaginare che le cose avrebbero potuto andare diversamente da come sono andate è antica almeno quanto la prima volta in cui a una creatura umana le cose andarono male. L’ucronia, la storia controfattuale, la storia fatta coi se, la “if-history”, sono altrettante denominazioni di questa voglia. (Benedetto Croce, che quando sentiva odore di correzioni alla storia così come era andata rinunciava all’ironia, lo chiamava un giocherello). In una rassegna di simili giocherelli Paolo Cammarosano, illustre storico del medioevo, annoverava “oltre al celebre ed illustre naso di Cleopatra e al granello di sabbia nell’uretere di Cromwell, le ipotesi dell’eventuale vittoria di Hitler nella Seconda Guerra Mondiale, dell’eventuale vittoria di Napoleone a Waterloo, dell’eventuale successo della fuga a Varennes e tante altre”. Negli ultimi tempi si è infittita soprattutto quell’immaginazione sulla vittoria di Hitler, che avrebbe oltretutto imposto la guida a destra nel Regno Unito. Valeva la pena di prenderla un po’ più sul serio questa attrazione per la vittoria della Germania nazista, e interrogarsi un po’ più seriamente anche sull’invadenza nostrana delle fantasie sulla vittoria di Mussolini. Che, se avesse evitato l’errore di entrare nella Seconda guerra mondiale, come fece il furbo generalissimo Franco, sarebbe morto di vecchiaia, carico di gloria per tutte le famose cose buone che aveva fatto.
Pur considerando il fondo freudianamente rivelatore di queste costruzioni alternative, resta che il gioco intellettuale della storia coi se può essere stimolante e perfino geniale. Si può addirittura pensare che l’uomo si distingua dagli altri animali per questa capacità di figurarsi non solo un futuro, ma anche un passato aperto alle più varie possibilità. E il bello di questo esercizio è che può sfrenarsi fino e oltre l’assurdo e l’inverosimile. Per esempio, oggi si potrebbe immaginare che uno spettacoloso incendio stia bruciando studi e ville di Hollywood. Che le elezioni presidenziali americane siano state vinte da Donald Trump. Che nel giorno anniversario del tentato colpo di stato a Capitol Hill del 2021 la presidente degli Stati Uniti, Kamala Harris, si umiliasse a proclamare la vittoria di Trump, in realtà detenuto in una prigione federale. Che un Trump richiamato alla presidenza dichiarasse di volersi annettere il canale di Panama e la Groenlandia e forse il Canada, e cambiare il nome al Golfo del Messico, e minacciare di trasformare l’inferno di Gaza in un inferno. Che un giovane imprenditore sudafricano bullizzato da piccolo e miliardato da grande si sarebbe fatto fotografare dall’intelligenza artificiale mentre divora un piatto di spaghetti con l’aria di dirgli: “Io me te magno!”. E, per restare al tema prediletto dagli storici alternativi, quello “se Hitler avesse vinto…”, che delle elezioni anticipate in Germania siano sul punto di essere vinte da un partito neonazista intitolato appunto Alternativa per la Germania.
E così via. Un incubo, dite? Già, basta svegliarsi. E scoprirsi mutati in un immondo scarafaggio.