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Piccola Posta
Una "lagrimetta" per il prof. Prodi
La sua nota si conclude così: "Penso sia diritto di ciascuno rivendicare la propria storia (...) e non accettare la strumentalizzazione e la derisione dilaganti. (...) Come se un'intera vita non contasse, come se il futuro non esistesse". Un gran dispiacere
Caro Romano Prodi, nel quinto del Purgatorio il diavolo si lamentò furiosamente che un angelo sottraesse alla sua presa Bonconte da Montefeltro, gran peccatore, “per una lagrimetta” versata in extremis. Ho visto, come tutte e tutti, il breve gesto che le è sfuggito, un incidente di cui scusarsi, com’è successo. A differenza che nella letteratura, in Gogol, un incidente non è una disgrazia, e figurarsi un delitto. Ho letto la sua nota, che si conclude così: “Penso sia un diritto di ciascuno, non importa affatto quale ruolo abbia ricoperto nella vita, rivendicare la propria storia e la propria onorabilità e non accettare, come un destino inevitabile, la strumentalizzazione e persino la derisione dilaganti, anche grazie alla potenza della Rete. Come se un’intera vita non contasse, come se il futuro non esistesse”. Mi ha fatto un gran dispiacere. Quel “come se il futuro non esistesse” mi ha fatto pensare che, avanti nella vita, si possa dirsi che non ci sarà più tempo “per riparare”. Per riparare a un incidente, e alla potenza della rete... Soprattutto, credo che quell’altra frase non andrebbe né detta né pensata: “Come se un’intera vita non contasse”. E’ un’enormità. Una lagrimetta alla rovescia. Auguri, buon lavoro.