La vita politica di Pannella
Signor direttore - Marco Pannella è di nuovo in sciopero totale della fame e della sete. Autorità e politici di diverso orientamento gli indirizzano appelli perché smetta. Che cosa ne pensa?
Gianni Balducci, Grosseto
Sette minuti su novanta ore di trasmissione: Pannella dice di volersi fare del male, poiché tutti sanno che non sta bene e che in queste condizioni una sua astensione dal cibo e dai liquidi sarebbe molto pericolosa, per via di queste cifre che testimoniano una ingiusta ripartizione del tempo concesso dalla tv alla lista che porta il suo nome, alle sue idee, ai suoi candidati. E’ la verità ma anche qualcosa di meno della verità. Marco Pannella rivendica ma insieme fa testimonianza. La politica per lui è la vita. Non ha mai voluto immaginare altro modo di essere che quello politico, sebbene sia un personaggio carico di amore e di un sentimento complicato dell’esistenza. Ora, la politica sembra essere entrata in una zona di stabilità, di pesantezza. Un uomo politico come Pannella, fiore della prima Repubblica, ha sempre giocato se stesso, le sue battaglie e le sue ambizioni di uomo di governo (dall’opposizione) negli interstizi della politica dei partiti, del loro movimento, delle loro debolezze, delle loro precarietà e delle loro culture democratiche, confuse e variabili. Quegli interstizi si sono chiusi, cementati. E Pannella ne è disperato.