Orgoglio azzurro contro l'Italia dei due Matteo
Dentro Forza Italia la chiamano operazione "orgoglio azzurro" ed è una mossa insieme ambiziosa ma anche spericolata: dare un gioioso e spregiudicato calcio nel sedere ai due Matteo, quello di Firenze e quello di Milano, prendere atto che in questa fase politica le uniche iniziative che funzionano coincidono con alleanze rischiose che rischiano di trasformare Forza Italia in un partito vuoto, al rimorchio e privo di identità e utilizzare le prossime regionali per fare, sono parole ascoltate a Palazzo Grazioli e ad Arcore, piazza pulita degli attuali equilibri del partito anche all'interno della sua classe dirigente. Che tradotto significa: alle regionali, a partire dal Veneto e arrivando persino fino alla Campania, il partito di Berlusconi, a costo di perdere, va da solo.
La settimana sarà utile e decisiva per capire se il partito dell'azzardo e dell'orgoglio azzurro prevarrà sul partito della realpolitik estrema e dunque sul partito della necessità, per Forza Italia, di restare aggrappata al governo di due regioni come Veneto e Campania, ma in queste ore la tentazione isolazionista di Berlusconi esiste e sarà la posizione con cui il Cav arriverà all'incontro con Salvini nei prossimi giorni (incontro al quale Berlusconi arriva mosso anche da una certa voglia di ridimensionare il gallo cedrone della Lega). Le strade sono due: orgoglio, per poi azzerare tutto o ripartire, o resistenza, per non sparire anche a costo di vivacchiare? Difficile dire quale sarà la direzione finale di Forza Italia. Più facile dire che la carta dell'orgoglio azzurro nelle ultime ore è diventata qualcosa in più di una semplice tentazione. Chissà.