Il solletico al bipolarismo del Movimento 5 stelle
Se c’è un dato sul quale si può ragionare facilmente senza perdersi in mille inutili contorsioni politologiche è che anche questa tornata elettorale ha dimostrato ancora una volta che il Movimento 5 stelle esiste numericamente ma non esiste (viene da ridere anche solo a scriverlo) come forza di sistema capace di condizionare ‘a politica in quanto tale. Dopo quattro anni di opposizione praticamente unica ar governo der Bilderberg (in Italia è dal 2011 che ci sono grandi coalizioni) ci si sarebbe quantomeno dovuti aspettare un’affermazione pressoché totalitaria del grillismo, modello Syriza, in un paese che da tre anni i grillini descrivono comicamente come un cuginetto sfigato della Grecia, ostaggio di mafie, ndrine, potentati criminali, politici corrotti e altre nefandezze. E invece anche a queste elezioni zeru tituli per i 5 stelle: no Regioni conquistate, no Comuni capoluoghi conquistati. E il boom comicamente rivendicato dalla ditta Casaleggio & Avariati riguarda cinque città (daje) che insieme fanno più o meno gli stessi abitanti di un quartiere di Roma: Venaria, 34 mila abitanti (wow); Quarto, 40 mila abitanti (caspita); Porto Torres, 22 mila abitanti (che botto!); Augusta, 36 mila abitanti (ri-daje!); Gela 76 mila abitanti (grazie all’accordino che non si può dire ma che c’è con Ncd, il partito di Alfano, il male assoluto, ops).
Per il resto, se si vogliono osservare senza prosciutti ideologici sulle pupille i risultati dei grillini contano i numeri, e i numeri ci dicono che il “secondo partito italiano” (brrr) ha ottenuto alle comunali 5 vittorie, una in più dei partiti di centro, il centrosinistra in senso stretto ha ottenuto 46 vittorie, il centrodestra in senso stretto ha ottenuto 36 vittorie e le liste civiche (alcune appoggiate dal centrodestra e altre dal centrosinistra) hanno ottenuto 39 vittorie. Tutto il resto è magnifica (brrr) comicità a 5 stelle. Che elezione dopo elezione scopre che da forza rivoluzionaria che avrebbe dovuto essere la risposta all’astensionismo e alla disillusione nei confronti della politica è diventata una parte del sistema, e anche per questo il vecchio bipolarismo semplicemente non riesce a scardinarlo. Saluti al Bilderberg.
Equilibri istituzionali