Cosa manca nella 25 misure elencate da Renzi? La parola “concorrenza”. E occhio ai mutui

Andrea Tavecchio
Grillo, tasse, debito e deliri onirici della sinistra. Economisti e addetti ai lavori a confronto sul manifesto economico del presidente del Consiglio svelato dal Foglio

“Se c’è un elemento comune che racchiude tutte le (25) misure di cui ho parlato lo sintetizzerei così: abbiamo bisogno di dare tranquillità al ceto medio di questo paese. Qualche pensatore americano ha scritto ‘la fine del ceto medio’, io non sono d’accordo. Noi abbiamo bisogno che i cittadini si sentano tranquilli. Noi scommettiamo sul ceto medio”. Questa la sintesi che fa il presidente del Consiglio della legge di Stabilità 2016 ai gruppi del Pd. La scommessa di Renzi è chiara: vuole tranquillizzare la classe media che da troppi anni non spende o investe per paura. Classe media, che come noto, in Italia non è tanto giovane anzi è in pensione o quasi, ha (almeno) una casa di proprietà, ha un po’ di risparmi (non in azioni, ma in titoli di stato o obbligazioni bancarie) e un po’ di contanti da parte, a volte troppi… La Stabilità 2016 è una scommessa sulla fiducia e sul consenso, anche politico. Vedremo.

 

Cosa manca nella 25 misure elencate da Renzi? La parola “concorrenza”. Più concorrenza e mercato sono – specie oggi in Italia – fondamentali per mettere soldi in tasca alle famiglie. Per non stare troppo nel vago e parlare del solito Uber e share economy due esempi – mutui casa e assicurazioni Rc auto – sotto gli occhi di tutti, ma di cui non si sente tanto parlare. In Italia nel 2015 sono previste 80.000 surroghe di mutui casa, le quali stanno permettendo di abbassare il costo medio del mutuo di circa il 2 per cento annuo. Il mutuo medio per famiglia è di circa 100 mila euro quindi un risparmio di oltre 2.000 euro all’anno, che su 20 anni, attualizzati, sono almeno ventimila euro per famiglia. L’università per i figli (anche negli Stati Uniti…) pagata dal Quantitave easing grazie alla mancanza di penali nelle surroghe. Sarebbe da dire (e scrivere) più spesso. Stesso discorso per gli automobilisti e i motociclisti italiani i quali grazie a una recente norma che favorisce la mobilità delle polizze Rc – è stato finalmente eliminato il tacito rinnovo – ha visto iniziare una forte concorrenza tra compagnie e come per magia sono scesi i prezzi delle polizze. I numeri. Nel 2014, il 15,2 per cento degli assicurati ha cambiato compagnia, ottenendo, in media, una riduzione del premio del 21,8 per cento (pari a 123 euro), mentre per coloro che non hanno cambiato compagnia (85 per cento del totale) il premio è diminuito in media solo del 5 per cento (24 euro mediamente in meno rispetto al 2013). E questo vale solo per il 2014, ma effetti simili ci sono stati anche nel 2013 anno zero della riforma. La sintesi è chiara. La concorrenza sui mutui e sulle polizze valgono miglia di euro all’anno per chi ha mutuo e/o auto, il tutto a costo zero per l’Erario. Un super taglio delle tasse.

 

Andrea Tavecchio

 

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