Il "buco" di Ezio Mauro sulla sinistra europea
Su Repubblica, una lettura sulfurea e ricca (con un “buco”). Ezio Mauro sulla crisi della sinistra europea. Il chiodo per appendere il quadro è uno scenario dipinto dall'Economist, l’ex direttore (anima della Rep. di cui il titolare di List non perdeva una riga) sa volare alto: “La sola questione che valga oggi a sinistra", come dice il premier francese Manuel Valls, è appunto "come orientare la modernità per accelerare l'emancipazione degli individui, e dunque di ciascuno". Creando una nuova ragione sociale capace di tenere insieme gli esclusi, i salvati e gli emergenti, quei fabbricatori e manipolatori di simboli, come li chiama Alain Touraine, che comprano e vendono il moderno quotidiano di cui viviamo. Il riformismo - che significa poi semplicemente sinistra con cultura di governo - ha sorprendentemente le carte più in regola per affrontare le esigenze della fase, e ha nel suo zaino gli strumenti più propri per riuscire: responsabilità, opportunità, solidarietà”.
Ottimo. Ma si cita Valls e la Francia in cui il lepenismo è cresciuta in maniera abnorme proprio per il deficit culturale in cui è precipitato il riformismo pret à porter. E’ singolare che nell’articolo di Mauro – ottimo sullo scenario globale - non trovi mai spazio quella sinistra, l’unica in Europa, che sta in piedi nonostante la debolezza del quadro parlamentare, mostrando non pochi segni di novità (e certo, anche molti problemi, antichi vizi, inspiegabili ottusità, tendenze all’accentramento del potere, un programma economico da reinventare e una linea di politica estera da mettere a fuoco), quella di Matteo Renzi. Mistero. Francesco Cossiga direbbe: “Come in tutti i misteri, bisogna avere fede”. Nel prossimo pezzo.