Beppe Grillo (foto LaPresse)

Gli onorevoli grillini sono "cittadini" o "ascensoristi"? Il caso dell'on. Pisano e il vituperato "conflitto di interessi"

Luciano Capone

Il parlamentare M5s si presenta in una commissione non sua per chiedere la "tassa sugli ascensori". C'è un piccolo dettaglio: la sua famiglia è proprietaria di una grande azienda di ascensori e si avvantaggerebbe della norma che obbliga i cittadini a rinnovare gli impianti.

Fosse stato detto da qualche altro parlamentare, Beppe Grillo avrebbe immediatamente pubblicato un post con scritto: “Incredibile conflitto d’interessi! Un deputato del Pd (o Pdmenoelle) vuole mettere una nuova tassa per favorire la sua azienda, clicca qui”, con link al Sacro blog. Ma naturalmente se il parlamentare in questione è un deputato grillino, l’onorevole-cittadino Girolamo Pisano, sul blog non c’è nessun annuncio acchiappaclick.

 

Lo scorso 11 ottobre la commissione Attività produttive ha svolto l’audizione dell’Inail (Istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro), per discutere della normativa sugli ascensori e della famosa “tassa sugli ascensori” inizialmente inserita e poi fatta rimuovere dal premier Renzi dopo le animate proteste di associazioni e famiglie, che avrebbero dovuto adeguare a proprie spese gli impianti a standard più stringenti.

 

L’onorevole-cittadino Pisano è particolarmente interessato al tema, tanto da presentarsi all’audizione in commissione Attività produttive pur non facendone parte (è infatti membro della commissione Finanze). Pisano si è recato in audizione per manifestare la propria preoccupazione per lo stato degli ascensori italiani, rivolgendo ai vertici dell’Inail domande specifiche. “Come valutate la situazione di rischio degli impianti esistenti sulla base delle innovazioni tecnologiche?”. Il dirigente dell’Inail ha risposto in maniera semplice: “Il livello di sicurezza è già stabilito da una norma, spetta al legislatore decidere quali nuovi interventi apportare, non penso che possiamo dirlo noi”. Ma la risposta non è sembrata soddisfacente a Pisano, che ha insistito sul punto – evidentemente per lui molto rilevante – della revisione e della necessità dell’ammodernamento del parco ascensori italiano: “Quello che vi chiedo è un parere tecnico su come valutate l’urgenza di quest’aspetto, fino a che punto ritenete questa operazione necessaria e come ritenete opportuno procedere”. Il dirigente dell’Inail, con sguardo un po’ stranito, di fronte all’insistenza ha ribadito il concetto: “Siamo favorevoli all’aggiornamento tecnologico degli ascensori, ma stabilire come e quando non spetta a noi”.

 



 

A questo punto, guardando gli occhi un po’ spaesati del dirigente Inail, viene da chiedersi come mai tanto interesse del deputato grillino per il rinnovo degli ascensori, talmente intenso da recarsi in una commissione non sua. La risposta è nella biografia di Girolamo Pisano: “Gli amici mi chiamano Mimmo, sono dirigente di una nota azienda salernitana leader nel settore ascensori, membro UNI in numerose commissioni tecniche del settore”. Ma non basta, perché l’azienda  “leader” di cui Mimmo Pisano è dirigente si chiama “Pisano Ascensori”, di proprietà di famiglia: “Oggi Pisano Ascensori – recita il sito – guidata dall’ing. Vincenzo Pisano con la responsabilità amministrativa di Laura Pisano, è un’azienda sana e consolidata con un management affiatato, tutto in famiglia”. L’altro figlio Girolamo è ora distaccato in Parlamento, ma con gli occhi rivolti sempre agli affari di famiglia.

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  • Luciano Capone
  • Cresciuto in Irpinia, a Savignano. Studi a Milano, Università Cattolica. Liberista per formazione, giornalista per deformazione. Al Foglio prima come lettore, poi collaboratore, infine redattore. Mi occupo principalmente di economia, ma anche di politica, inchieste, cultura, varie ed eventuali