“Cinque ragioni per cui il Lodo Foglio non mi convince”. Ci scrive Palmieri (FI)
Come centrodestra vogliamo competere per governare, alternativi alla sinistra e al grillismo. Per questo, come ha detto Berlusconi, puntiamo a un sistema elettorale che tenga insieme governabilità e rappresentatività popolare
A titolo strettamente personale, ecco i motivi per cui il Lodo Foglio non mi convince.
1. Come sappiamo bene noi foglianti, le leggi le devono fare i Parlamenti, non i giudici, nemmeno quelli costituzionali.
2. Nell'attuale sistema tripolare, il Consultellum obbliga a fare grandi o medie coalizioni. Chi garantisce che nel nuovo Parlamento i partiti "volenterosi" avrebbero i numeri per farla, la grande coalizione?
3. Per non parlare del fatto che, in questa epoca post ideologica, eleggere tutti i parlamentari con la preferenza porta con sé la balcanizzazione di ogni forza politica. Ogni parlamentare sarebbe ancora più sciolto da ogni vincolo di partito, essendo unico artefice della propria elezione. Per non parlare di cosa purtroppo molto spesso portano con sé le preferenze in termini di malaffare. Non per nulla nelle grandi democrazie non si usa la preferenza.
4. Noi come centrodestra vogliamo competere per governare, alternativi alla sinistra e al grillismo. Per questo, come ha detto Berlusconi, puntiamo (e chi di dovere sta lavorando) a un sistema elettorale che tenga insieme governabilità e rappresentatività popolare.
5. Last but not least, uscendo dalla autoreferenzialità della politica, si tratta di vedere cosa serve all'Italia. È più utile un altro periodo di campagna elettorale, ultra divisiva, della durata di almeno altri tre mesi o un governo solido nel pieno dei poteri, che affronti le sfide che ci sono, da MPS ai migranti, dalla probabile manovra correttiva necessaria a marzo alle centinaia di decreti attuativi pendenti per rendere operative le leggi, a partire dai 60 necessari per la legge di bilancio appena approvata e per il decreto fiscale di poche settimane fa?
Cameron, causa l'esito del referendum sulla Brexit, si è dimesso. I conservatori hanno fatto un nuovo governo, mica hanno coinvolto il Labour o Farage. Chi ha la maggioranza ha l'onore e l'onere di governare e di decidere per il bene del Paese. Anche in tempi difficili, anche dopo una bruciante sconfitta.
Antonio Palmieri è deputato di Forza Italia