La Raggi inaugura un nuovo genere politico: le scuse al capo
Votone a Napolitano e bocciata Boldrini; inqualificabili i forconi; bocciata la Raggi ma occhio alla mano lunga delle procure; programma dei 5 Stelle non pervenuto; Adinolfi lasci in pace la civettuola Valeria Fedeli. Il Pagellone alla settimana politica di Lanfranco Pace.
DOPO GLI AZZECCA GARBUGLI E GLI ARRUFFA POPOLO, ECCO GLI ARRESTA NAPOLI (E I SOLITI SPACCA MARRONI)
Non è nemmeno più una questione politica, è antropologica. Riguarda noi, gli uni e gli altri: dobbiamo ammettere che non siamo fatti troppo bene e con il tempo stiamo peggiorando. Ormai siamo brutti italiani globalizzati, che abusano male dell’inglese, si auto scattano a ripetizione, rinnegano la lingua madre, cancellano il congiuntivo con la benedizione dell’Accademia della Crusca (voto 2) e coniugano ogni nome secondo il genere, così vuole la “presidentessa” del pensiero unico femminile, Laura Boldrini (voto 5): ignorando il severo monito del presidente emerito Napolitano secondo cui parole come sindaca o ministra sono abominevoli (voto 10) .
Un gruppo di energumeni ed energumene (si, c’era anche qualche donna) provenienti dalla pianura pontina si sono piazzati fuori Montecitorio con la ferma intenzione di mimare l’arresto di un deputato qualsiasi, in nome del popolo italiano e della Costituzione: si sono imbattuti in Osvaldo Napoli, ex deputato, persona mite e cortese. E’ seguita gazzarra. Che gli idioti non abbiano mai letto la nostra Costituzione, né di altri del resto, ci sta, è fisiologico: un po’ meno che a organizzare il tutto sia stato un leader locale dei Forconi, un generale dei carabinieri in pensione (voto 0) che la Costituzione almeno una volta dovrebbe averla letta visto che ci ha giurato sopra.
ARRIVANO LE PROCURE
Nel mondo degli azzecca garbugli, dove le accuse si lanciano in aria e le difese si costruiscono con i cavilli, si registra questa settimana l’arresto di Marra a Roma e un avviso di garanzia recapitato a Sala a Milano. Eventi contemporanei con regia casuale. I fatti contestati a Marra risalgono al 2013, l’accusa è di corruzione, lo arrestano oggi. Per Sala si tratta di una gara d’appalto sospetta nel quadro di Expo. Diverse le reazioni degli avversari: a Milano, Parisi e persino Salvini dicono a Sala di restare al suo posto. A Roma invece l’opposizione esulta per l’ennesima tegola caduta in testa a una giunta che a sei mesi dall’insediamento è ancora a ranghi incompleti.
Marra è un funzionario del comune di Roma fortemente voluto dal sindaco come capo del personale. La Raggi ha reagito all’arresto scaricandolo all’istante con frasi patetiche. Ha detto di non sapere, di non immaginare, di avere sbagliato a fidarsi, ha chiesto scusa a tutti, ai cittadini, ai 5 Stelle e in particolare a Beppe Grillo che aveva visto giusto ed espresso qualche dubbio sulla presenza di Marra: le scuse al capo, queste ancora non s’erano mai sentite.
Dovrebbe scuse anche a quelli del Movimento che si opponevano alla nomina della Muraro, anche lei raggiunta da avviso di garanzia e dimissionaria.
Non ne imbrocca una la Raggi, (voto 3) sorride e crede di cavarsela con amenità del genere il mio braccio destro sono i cittadini: si vede che non ha molte idee in testa ma è anche mal circondata e mal consigliata. E’ una palla al piede di chi vuole governare l’Italia ma questo semmai sarebbe una ragione in più per darle una mano: le sue dimissioni infatti farebbero più danni all’immagine dei suoi stessi atti amministrativi.
PROGRAMMA DOVE SEI?
Di Battista dice che il Movimento i voti non li chiederà sulle facce o sui nomi ma sul programma. A parte che raramente si vota per qualcosa e molto più spesso contro, quale sarebbe il programma dei Cinque Stelle?
Se è la nenia che sta raccontando Beppe Grillo dal suo blog e che vede al primo punto la questione energetica, affare come si sa difficilmente risolubile in meno di cinquanta anni, si può dire che siamo a posto.
Se invece è il reddito di cittadinanza, auguri lo stesso: hanno idee così confuse in materia che, quando lo attuano gli altri, non sanno riconoscerlo. La regione Emilia Romagna ha appena stanziato risorse per concedere un reddito di solidarietà di 400 euro mensili alle 35 mila famiglie che vivono con meno di 3.000 euro l’anno, eppure sul provvedimento i 5 Stelle si sono astenuti.
Eppure il reddito di cittadinanza è dal 2013 il loro grido del cuore ed è stato inteso dal popolo soprattutto al sud, alcuni analisti spiegano proprio con l’attesa messianica di un nuovo sussidio la straripante vittoria del no al referendum in Calabria, Sicilia, Campania e Puglia.
IL PACATO CONTE
E’ uomo per bene, silenzioso, competente e manovriero di suo, il conte Paolo Gentiloni-Silverj, nuovo presidente del Consiglio. Ma margini per manovrare ne ha pochi. Non c’erano prima perché checché ne dicano le opposizioni non è possibile altro governo che la copia del precedente con diverso nocchiero, non è serio chiedere discontinuità dopo un referendum sia pure con forte valore politico. E non ci saranno margini dopo, le chiavi sono tutte nel Partito democratico, nelle chance che ha Renzi di succedere a se stesso come candidato premier. Che sono ancora molto alte. Ce lo vedete uno Speranza in grado di fare argine a Grillo? Anche noi abbiamo consigliato a Renzi di sparire per un po’ ma non certo per cinque anni, insomma non può saltare la prossima legislatura, deve provare ora la riconquista, dopo sarebbe troppo tardi.
Il governo in ogni caso ha iniziato in tono minore: è apparso impacciato sulla scalata di Vivendi a Mediaset, remissivo a Bruxelles di fronte a chi non vuole rivedere i trattati che condannano l’Italia a essere luogo di prima accoglienza per i migranti. Debole anche l’accordo con il Niger, il rischio di mettersi nelle mani di altri potenziali ricattatori dopo Erdogan, è alto.
FEDELI NEI SECOLI
Che il nostro pokerista preferito Mario Adinolfi la pianti di rompere le palle alla povera Valeria Fedeli sul suo titolo di studio, solo per farle pagare le posizioni pro gender e unioni civili: ci piace così com’è l’ex sindacalista, che sia maestra, maestra d’asilo, sociologa, laureata o no. Non ci frega nulla, d’altronde la laurea è un optional, la sfilza di uomini e donne che sono stati grandi senza la laurea è lunga assai. Più seria l’accusa di avere pubblicamente mentito, ma via è un peccato civettuolo, non siamo in Germania, siamo in Italia dove fortunatamente la Riforma non prese piede anche grazie ai tanti Adinolfi dei secoli passati.
E PER FINIRE…
Intervistato sul traffico nella capitale, un alto ufficiale dei Vigili urbani ha detto: “ E’ inevitabile, in una grande città c’è una forte compressione antropica e veicolare”. Un genio (voto 10 e lode).