Penati ritorna nel Pd e si schiera: appoggerà Emiliano
L’ex presidente della provincia di Milano, dopo la gogna mediatico-giudiziaria subita per il cosiddetto "sistema Sesto", diventerà il referente della mozione Emiliano in Lombardia
La strana coppia. Non c’è altro modo per definire il sodalizio nato fra Michele Emiliano e l’ex presidente della provincia di Milano Filippo Penati. Dopo la gogna mediatica e giudiziaria da cui è uscito nel marzo dell’anno scorso, l’ex imputato del “sistema Sesto” ha sciolto la riserva e ha comunicato sia al segretario regionale del Pd, Alessandro Alfieri, sia a quello metropolitano, Pietro Bussolati, che rientrerà nel partito. Con un colpo di scena: Penati diventerà il referente della mozione Emiliano in Lombardia per aiutarlo a sfidare Matteo Renzi nella battaglia per la leadership del partito.
La decisione degli scissionisti di creare una formazione di sinistra un po’ anacronistica non lo ha convinto sin dall’inizio, nonostante lo storico legame con Pierluigi Bersani, perché considera l’Mdp una sorta di Ulivo, ossia un’ammucchiata di pezzi della sinistra privi di ogni ambizione riformista.
E qui sta il paradosso: Filippo Penati, che ha sempre dichiarato di essere riformista, accetta la proposta di Michele Emiliano, ex sceriffo di Bari, magistrato in aspettativa che pochi giorni fa ha espresso giudizi giustizialisti sul Corriere della Sera. Pare che Filippo Penati abbia giustificato così la sua decisione a chi gli ha chiesto il motivo di questa scelta: “Michele Emiliano vuole rigenerare il partito ed è soprattutto un uomo del territorio. Ed è dal territorio che bisogna ripartire”.