Sala smonta anche il Lingotto di Renzi
Il sindaco di Milano, assente a Torino, gelido sulla convention organizzata dall'ex premier: "Iniziativa positiva, ma non c'è una proposta per vincere le elezioni"
Roma. Beppe Sala torna a pizzicare Matteo Renzi, a pochi giorni dal Lingotto ma soprattutto dalla lettera a quattro mani con Sergio Chiamparino. L’evento del Lingotto, dice il sindaco di Milano, “ha avuto il passaggio positivo di allargare. Tutti sanno che Maurizio Martina è una persona che io stimo ma credo che i contenuti debbano ancora venire fuori. Una proposta con cui la sinistra presume di poter vincere ancora non c’è, però c’è ancora tempo”. Non è dunque leggero il giudizio sulla tre giorni organizzata da Renzi a Torino che si è conclusa domenica scorsa.
Sala non ha partecipato alla convention, Chiamparino sì, seppur da renziano critico. Non è invece chiaro se il sindaco di Milano sia ancora un supporter dell’ex presidente del Consiglio. Come già spiegato dal Foglio nei giorni scorsi, le distanze fra i due sono parecchio aumentate. Al punto che oggi Sala non dice se voterà per Renzi al congresso: “Il problema non è chi si vota, ma capire la proposta di tutti. Da elettore di sinistra sono attento a capire cosa ognuno dice. Abbiamo del tempo per ascoltare tutti, quindi io sposterei il dibattito su chi voto ai contenuti”. Anche perché, dice Sala, “il problema non è vincere le primarie, ma vincere poi le elezioni ed essere in condizione, cosa non facile, di creare un governo posto che da quanto capiamo centrosinistra, centrodestra e Movimento cinque stelle rischiano di polarizzare in maniera quasi simile le preferenze degli elettori”. Evidentemente, anche Renzi e il Pd secondo Sala avrebbero seri problemi a vincere le elezioni.