Elogio del Palazzo e del privilegio
Gli scontri in Paraguay e l'attacco alle istituzioni. Da Guy Fawkes a Beppe Grillo, passando per l'islam militante, perché è necessario difendere la politica
Centinaia di persone hanno protestato ad Asunción, in Paraguay, contro la riforma costituzione che permetterebbe a presidenti ed ex presidenti di ricandidarsi aprendo quindi la strada alla rielezione del presidente Horacio Cartes. I manifestanti hanno assalito e fatto irruzione all'interno del palazzo del Congresso. Decine i feriti mentre il presidente del partito Liberale radicale autentico, Partido Liberal Radical Auténtico (Plrs), Efraín Alegre, ha detto che un ragazzo è morto ucciso da un colpo di pistola sparato dalla polizia durante gli scontri avvenuti nei pressi della sede del partito. Di seguito proponiamo un'analisi di Francesco Forte sull'assalto alle istituzioni e sulla necessaria difesa della politica.
Roma. L’attentato terroristico di Khalid Masood al parlamento inglese e gli attacchi dei grillini ai “privilegi” del parlamento italiano rappresentano due modelli diversi di applicazione della teoria circolazione delle elitès, uno violento, l’altro paretiano. L’attacco a Westminster aveva lo scopo di colpire il maggior simbolo della democrazia occidentale e di generare rischio e insicurezza nei parlamentari. Ha un precedente storico nell’attentato di Guy Fawkes al Parlamento britannico il 5 novembre del 1605. I bambini inglesi ogni anno festeggiano il 5 novembre in cui le guardie di Re Giacomo bloccarono il terrorista. Khalid, insegnante di lingua inglese, conosceva questa tradizione. La doveva conoscere anche l’algerino Zehef Bibeay che il 22 ottobre 2014 sparò contro il parlamento canadese prima di esser trivellato di colpi dalle guardie. Forse lo conosceva anche il cittadino austriaco Thomas al-J., convertito all'Islam, che nel giugno del 2011 stava pianificando lo schianto di un aereo contro il Bundestag.
Questi attentati di “lupi solitari” hanno una comune radice teocratica islamica, che mira a sostituire l “impuro” parlamento occidentale con un parlamento “puro” nutrito dell’etica dell’Islam, di cui si sente interprete la nuova lite anti capitalistica cresciuta nelle periferie neo-post capitalistiche. La purificazione esige la violenza, come quella contro le colonne di Palmira simbolo di civiltà pagana. Anche Grillo punta alla sostituzione di un parlamento e di una politica impuri quelli puri. Ma la sua circolazione della élites è paretiana. Si base sul messaggio emotivo, racchiuso in figure di vita quotidiana e su strumenti istituzionali apparentemente legalitari. Nel 2013 ha dichiarato al Corriere del Ticino che intende “aprire il parlamento come una scatola di tonno” Così “La smetteranno d fare inciuci, accordi sottobanco, depistare informazioni, scambiarsi appalti, favori, regalie, mogli, amanti. È finita. Una volta entrati noi, non si ruba più. E non solo in Parlamento: cambieremo il paese".
Viene alla mente il discorso di Mussolini a Montecitorio nel 1924 contro “l’aula sorda e grigia”. Ma al posto della spada dell’Islam o del manganello, i 5 Stelle esibiscono la chiavetta, con cui-con destrezza- si apre la scatoletta di tonno. Al posto delle colonne di Palmira che crollano a terra a pezzi, ci sono strisce gialline di tonno fra loro appiccicate, con odore di salamoia. Non è la farsa a cui si riferisce Marx quando dice che la storia si ripete sempre due volte, prima come tragedia e poi come farsa. E’ l’impiego abile del linguaggio dei “residui”, nel senso di Pareto di impulsi dovuti al sentimenti, istinti, ricordi o altro tramite cui le “derivazioni” ossia concetti e azioni non logiche sostituiscono le valutazione logiche, nella propaganda e nell’azione politica. Il movimento 5 Stelle sostiene che i membri parlamento non hanno diritto all’immunità, però con la clausola, che non valeva all’epoca di Mani pulite, che il parlamento deve votare automaticamente la decadenza solo per chi ha subito una condanna con una sentenza esecutiva. Apparentemente legalitario, questo principio urta contro il canone costituzionale dell’equilibrio dei poteri per cui nello stato di diritto nessuno dei tre prevale sugli altri. Diversamente la magistratura diventa autocrazia autoreferenziale.
Per svuotare la scatoletta di tonno dai parlamentari dotati di professionalità e di curricolo, si sostiene che i deputati e i senatori debbano essere pagati poco e non debbono avere il vitalizio, ma la pensione contributiva, come i lavoratori dell’Inps, col posto fisso. Ma, come han scritto Luigi Einaudi ed Ezio Vanoni, coloro che maneggiano pubblico denaro vanno ben pagati affinché gestiscano con rispetto e competenza la cosa pubblica.