Meno capricci. Nel Def pensare più alla crescita che a D'Alema
Il balletto di Mdp sulla legge di Stabilità è triste e sconsolante
Al direttore - Fermata in Mdp la deriva autoritaria di Giuliano Pisapia.
Giuseppe De Filippi
Il balletto della sinistra a sinistra del Pd sulla legge di Stabilità (Mdp voterà sì allo scostamento di bilancio ma non voterà la relazione sul Def, con Roberto Speranza che non si sente più nella maggioranza e Filippo Bubbico che si dimette da viceministro dell’Interno) è un balletto triste e sconsolante. Lo è per la sinistra ma lo è anche per la maggioranza di governo. La questione è ormai chiara e semplice: una cultura di governo europeista, pro mercato, votata all’apertura e non tendente al protezionismo è incompatibile con una cultura di governo alla Mélenchon. La sinistra a sinistra del Pd ha scelto quella strada e sarebbe bene prenderne atto quando il prossimo Def andrà in Aula: la prossima legge di Stabilità è una legge cruciale dove in ballo c’è non solo il futuro di D’Alema e di Speranza ma la possibile e ulteriore crescita del nostro paese. Considerare più importante l’umore di Gotor o di Speranza o di Pisapia (che Dio lo aiuti) rispetto alla possibilità di dare una frustata all’economia sarebbe un errore letale. Per questo ci auguriamo che Gentiloni prenda atto della situazione e scelga di costruire la prossima legge di Stabilità più con il sostegno di Fi che con il sostegno di Mdp. Se non ora, quando?