Da rottamatore a federatore, la carta di Renzi per un'Unione impossibile
Nel suo intervento alla Direzione del Pd il segretario apre ad una coalizione ampia che vada dai centristi a Campo Progressista, passando per Radicali, Verdi e Italia dei Valori: “Non metteremo veti né a Si, né a Mdp, né a Possibile”
Roma. Matteo Renzi, segretario del Pd, apre a tutti in vista delle elezioni politiche dell’anno prossimo. “Dovremo essere capaci di tenere aperto un ponte con l’ala moderata e centrista”, dice nel suo intervento alla direzione nazionale del Pd, iniziata nel primo pomeriggio. “Ieri (domenica, ndr) giustamente è stato fatto notare come questa ala, quest’area politica del paese, corra il rischio di essere risucchiata in una visione di centrodestra guidata da Berlusconi. Io penso che quel film l’abbiamo già visto e non credo che questo film si rivedrà. E tuttavia credo che sia cruciale che l’area dei moderati e dei centristi sia coinvolta il più possibile. Così come deve essere coinvolta l’area dei Verdi, dei socialisti, dell’Italia dei Valori e dell’esperienza radicale che sta dando vita a una lista europeista”. Senza dimenticare, dice Renzi, “l’area che a sinistra in primis fa riferimento all’esperienza di Campo Progressista, al quale mondo noi lanciamo parole di dialogo”. Insomma prima si parla con Giuliano Pisapia e soci, poi eventualmente con altri. “Da parte nostra - ha aggiunto riferendosi ai fuoriusciti del Pd - c’è il senso della responsabilità. Non metteremo veti né a Si, né a Mdp, né a Possibile. Non daremo sponde a chi vuole rompere”.