In marcia contro l'Italia del no
Ancora tante adesioni all’appello fogliante contro la politica degli irresponsabili
Se in Italia ci fosse una classe dirigente pienamente consapevole dell’importanza della sua funzione, ha scritto sabato sul Foglio Claudio Cerasa, dovrebbe smetterla di occuparsi di fesserie e aprire gli occhi di fronte a quello che sta succedendo in una delle regioni più belle d’Italia, la Puglia, dove il peggio della tradizione politica italiana si sta saldando attorno a un soggetto che in un paese normale, dovrebbe essere un amico da accogliere a braccia aperte: la cultura d’impresa. Dal Tap all’Ilva. Perché mettersi in marcia contro l’Italia che dice no. Noi ci siamo. Noi ci proviamo. Se ci siete anche voi, scriveteci qui: [email protected]
Caro Direttore, aderisco convinta al tuo appello, l'ipocrita Italia del veto continuo mi fa orrore.
Margherita Boniver
Caro Cerasa, permettimi di darti del Tu.
Ho letto l’articolo tuo sul Foglio, sulla Repubblica Giudiziaria, da noi in Italia, l’ho letta anche a mia moglie, che pur avendo tendenze non certo di destra, è rimasta , Lei tedesca e professoressa in pensione, sbigottita e molto dispiaciuta per il fatto che abbiamo questi soggetti politici come Emiliano e compagni.
Proprio a ottobre abbiamo celebrato le nozze di mio figlio a Trani, il padre della nuora di origine pugliese. Ebbene, anche tanti invitati tedeschi nella splendida cattedrale di Trani erano entusiasti della Puglia e della gente. Voglio dire che i tedeschi, tanti e tanti, restano sempre incantati dal carattere di molti italiani, per simpatia e umanità. Peccato però che noi Italiani „non sappiamo eleggere“. Avremmo, credo, bisogno di una Lunga Marcia, ma nella direzione opposta a quella, di quella volta in passato! Leggo sempre con molto piacere i tuoi articoli. Una volta io, ho 71 anni e vivo a Düsseldorf, leggevo il mio preferito giornalista italiano corrispondente di politica estera, Augusto Guerriero, “Ricciardetto”, nelle sue Memorie, sulla rivista Epoca. Oggi, a distanza da tanti anni, leggo i tuoi articoli, da cui apprendo di nuovo tante cose nuove e giuste, molto interessanti. Mi trovo cioè sempre d’accordo con le tue idee, i tuoi articoli di politica interna italiana. Ti saluto cordialmente. Avanti così!
Giulio Bowinkel
Gentile redazione del Foglio, trovo cinque minuti di tempo nella mia impegnativa giornata per scrivervi questa e-mail. Ho 22 anni, sono studente di ingegneria chimica ed economia presso l’Università Tecnica di Berlino, oltre a frequentare la Scuola di Politiche dell’ex premier Enrico Letta e ad essere vostro assiduo lettore. La mia passione è sempre stata la politica industriale, non a caso ho scelto la Germania come luogo di formazione. È da tempo che tento di ribellarmi al pressapochismo economico-industriale di una certa parte della pubblica opinione italiana, la quale non capisce (o non vuole capire) l’importanza e la bellezza dell’industria come settore strategico per la risoluzione di gran parte dei problemi italiani (dalla disoccupazione alla mancanza di reti settoriali, dalla debolezza della crescita alla mancanza di prospettive ed ideali per le nuove generazioni). Io, figlio della piccola imprenditoria veneta, sono cresciuto vedendo mio padre lavorare quotidianamente ininterrottamente dalle 7 alle 20. Ho sempre visto in lui la felicità nel contribuire alla propria e alla altrui autorealizzazione, la perseveranza nell’andare avanti nonostante tutte le difficoltà, la burocrazia, la crisi economica e lo scarso senso civico.
Mi scuso in anticipo per l’invettiva: io non riesco ad accettare questa mentalità distruttiva, spesso propinata trasversalmente (da destra a sinistra, dalle élite accademiche alla classe operaia) da personaggi che non hanno mai avuto e perseguito un ideale, bensì figli di ideologie distruttive ed arrogantemente totalitarie. Penso per questo sia giunto il momento per coloro che sanno qual è il significato e la bellezza della fatica, del sacrificio e dell’eterna competizione che il mondo ci offre di spostare lo sguardo dal proprio macchinario, dalla propria azienda, dai propri studi e di alzare la voce per dimostrare che la vera potenza italiana non sta nelle discussioni molto teoriche e poco pragmatiche ma nelle fabbriche che aprono ogni giorno per fornire ciò che ci permette di vivere e di far parte di una comunità: il lavoro.
Mi scuso per la frettolosità della mail, ma ora mi aspetta un corso di programmazione in Python (l’Industria 4.0 non aspetta). Comunque, se vorrete, potrete tenermi in considerazione per un eventuale aiuto all’organizzazione. Lo farò molto volentieri! Saluti da una fredda Berlino.
Filippo Bizzotto
Egregio Direttore, aderisco in pieno al Suo articolo di sabato 2 dicembre con il quale propone una nuova marcia dei 40mila per sconfiggere nel Paese (una volta per sempre) tutti coloro che da anni stanno tentando di bloccare interventi ed opere di carattere strategico. Pienamente d’accordo dunque. Sulla questione Ilva e specificamente sullo stabilimento di Taranto vorrei dire che non si riescono ancora a discutere a fondo nel merito tecnico i Piani ambientale e industriale di Arcelor, cifre alla mano. Tento di farlo con il pezzo che Le invio del quale le chiedo cortese pubblicazione. Un saluto cordiale.
Federico Pirro, Università di Bari
Purtroppo sono scettico sulla riuscita dell’iniziativa, ma nonostante questo, se riuscite ad organizzarla, io ci sarò.
Michele Piacentini
Io ci sono.
Fabrizio Benassi
Fate presto!!! Io ci sono!
Pietro Raschillà
Approvazione completa e incondizionata alla vostra iniziativa che spero abbia grande successo.
Paolo Baschieri da Formigine
Aderisco in maniera convinta all’appello del Foglio !!!
Guido Bellumori
Contro la decrescita felice io ci sono.
Vincenzina Giaretti
Un paese che non riesce, come i miopi, a mettere a fuoco tutto ciò che è lontananza. Il nostro è un paese senza distanze da raggiungere. Piatto e uguale nei giorni così come nelle conquiste e nelle prospettive. Il futuro non è domani ma il domani.
Giuseppe Caiazza
D’accordissimo.
Aldo Perini
Sottoscrivo punto per punto ogni singola parola del manifesto. Pronto e disponibile a dare una mano. Saluti.
Roberto Ramuscello
In marcia.
Marco Nardella Romagnoli
Siamo totalmente con voi.
Maria Rosa Masso e Giorgio Bedotto
Io ci sono!
Milena I. Boni
Attendo notizie.
Alessio Orlandi
Ci sto, a dire no. Anche se non sono in Italia... ma come “vittima” portata via da quel paese quando bambino, nel dopoguerra, e guardando da lontano che al guasto fascista, seguiva la paralisi collettivista.
Luciano Tanto
Ci sono.
Carlo Trinchi
Ditemi dove e quando!
Silvio Righini
Sono senz’altro d’accordo, specialmente se fosse silenziosa e senza slogan: proprio solo per manifestare che è arrivata l’ora di finirla.
Enrico Esposito
Io ci sono.
Sergio Lugaresi
Sottoscrivo.
Fabio Carella Varese
Ci siamo! Avanti contro la demagogia nichilista!
Laura Derossi
Io ci sto. Mi sono rotto i “cabasisi” dei “no tutto”.
Roberto Graffieti
Al direttore - Ci sto.
Mauro Ramoni
Scopriremo, ancora una volta con orgoglio, di essere una minoranza schiacciante.
Purtroppo.
Manfredi Manfrin
Like.
Marilù Faraone Mennella
Buongiorno direttore, vorrei esprimere tutto il mio supporto alla sua proposta, che mi trova completamente d’accordo nel manifestare nel modo più visibile possibile tutto il dissenso contro la disarmante ignoranza di chi è contro lo sviluppo economico e industriale di questo paese, seguendo folli teorie populiste che nulla hanno a che fare con la realtà. Resto disponibile per eventuali adesioni a iniziative di questo tipo, per arginare questa ondata di follia che sembra travolgere l’Occidente e questo povero paese. Colgo l’occasione per salutarla e augurarle buon lavoro. Con stima,
Enrico
Claudio, Aspettiamo di saper quando e dove – lo facciamo per i nostri 3 bambini e per il nostro meraviglioso paese. AD MAIORA SEMPER.
Danilo e Raffaella
Buongiorno, complimenti per la vostra iniziativa: approvo in pieno l’idea di proporre una marcia nello stile di quella dei ‘40 mila di Torino’, che sconfisse l’estremismo sindacale. Si potrebbe organizzare anche una raccolta fondi e, per tenerci aggiornati, una newsletter. Rinnovando i complimenti, saluto cordialmente.
Roberto Signorelli
Per quello che può contare, condivido quasi totalmente nel senso che riconosco la buona fede ad una parte dei no al referendum. Agli altri la cattiva fede di una parte, la non conoscenza dei più.
Alessandro Tesolat, ex consigliere regionale di centrodestra del Friuli-Venezia Giulia
Dalle riflessioni nelle giornate dell’ottimismo all’azione concreta a sostegno di una visione liberale. In altri tempi si sarebbe chiamata militanza attiva.
Pasquale Curcio
In marcia, contro la spinta regressiva.
Enrico Bono
Aderisco.
Michelangelo Pascale
Aderisco con tutto il cuore e con tutta la mente. Non vedo l’ora di esserci. Non ne posso più degli sfascisti.
Antonio
Data della giornata, grazie.
Marazeta
Condivido, contro l’Italia che dice no.
Giuliana Santagata
Aderisco alla marcia con entusiasmo!
Claudio D’Amato Guerrieri
Gentili signori, Vi prego di tenermi informato rispetto alla vostra iniziativa contro L’Italia che dice No. GRAZIE.
Alessandro Campo
Aderisco.
Olindo Ferri
Parteciperò. Quando e dove?
Valerio Paolucci
Al direttore - D’accordo con l’articolo.
Enrico Buratti
Sono spiacente di non poter partecipare fisicamente alla marcia data la mia vetusta età (88 anni) ma sono moralmente e totalmente schierato dalla vostra parte.
Michele Capurso
Gentilissimo direttore. Viva l’Italia che va: rischia, inciampa, cade, si rialza, cammina e corre verso il futuro. Guai a chi per paura, ignoranza, pigrizia o invidia pensa di eliminare il rischio dalla nostra vita. Viva l’Italia! Cordiali saluti.
Federico Medici
Aderisco volentieri a questa iniziativa. Ho fatto, insieme ad altri, tutta la “battaglia” del referendum, per strada, al freddo, piena di entusiasmo e di speranza. La sera del 4 dicembre ho pianto per l’amarezza e la delusione. Ma non mi rassegno. Non mi rassegnerò mai a lasciare ai miei figli un paese senza futuro.
Anna Valcarenghi
Aderisco.
Gianluca Gheriglio
Contro la politica dei no a prescindere, finalmente.
Franco Roggio
Basta con l’idea neopagana dell’uomo sottoposto alla natura anziché dominus del mondo.
Carlo Sala
Aderisco all’iniziativa di Claudio Cerasa contro la decrescita felice.
Antonio La Spina
Io ci sono!
Elisabetta Migali
Buongiorno, aderisco con entusiasmo al progetto, sono esperto di gas e energia, svariati anni in Eni. Grazie
Davide Cornaggia
Sarei disponibile a prendere parte alla vostra manifestazione di protesta contro il “no a tutto”. Ditemi come fare e farò in modo di non mancare.
Avv. Giorgio Faldella
Io aderisco!
Roberto Raggi
Ci sono.
Ada Lucia De Cesaris
Io ci sarei.
Massimo Oldani
Forse non potrò essere fisicamente presente ma do la mia totale adesione a questo appello contro l’imbecillità.
Alberto De Pascale