L'Agcom e le elezioni: il voto è segreto ma il giornalismo neutrale è una fake news
Ogni giornalista avrebbe il dovere di non prendere in giro chi lo legge o chi lo ascolta fingendosi fintamente obiettivo
Al direttore - Ho letto del regolamento dell’Agcom sulla par condicio che dovrà essere applicata anche ai giornalisti-ospiti nelle tv private. Mi sembra una boiata, il Foglio che ne pensa?
Marco Martini
Mi sembra una boiata ma per le ragioni opposte a quelle suggerite da diversi colleghi. Ogni cittadino deve essere libero di non dire per chi vota. Ma ogni giornalista avrebbe il dovere di non prendere in giro chi lo legge o chi lo ascolta fingendosi fintamente obiettivo. Ogni giornalista ha un pensiero, un suo modo di inquadrare la realtà, e l’unico modo per raccontare la “verità” ai propri lettori o ai propri ascoltatori è dire da che parte si sta. Sostenere che non si possa essere obbligati a dire come la si pensa è corretto. Sostenere invece che dire come la si pensa è un modo di tradire il proprio ruolo è una stupidaggine. Ognuno di noi ha una macchina fotografica in mano. Ognuno di noi sceglie un’inquadratura. Negarlo non vuol dire essere obiettivi, vuol dire essere paraguru.