Andrea “Tj” Vannini

Così un grillino svela il bluff delle parlamentarie (e poi ci ripensa)

David Allegranti

Andrea “Tj” Vannini, uno dei fondatori del Meetup di Beppe Grillo a Firenze, denuncia su Facebook: “Tra i candidati persone che non hanno inviato i documenti. Alcuni sembrano virtuali”. Ma dopo poco cancella il post 

Roma. Andrea “Tj” Vannini è uno dei fondatori del Meetup di Beppe Grillo a Firenze. Nel M5s è molto noto e attivo. Ha provato a iscriversi alle parlamentari del suo partito ma non c’è riuscito. “Nonostante la mia candidatura, la mail ricevuta, la raccomandata con i documenti inviati - dice con disappunto - non sono stato inserito nell’elenco dei candidati. Lo trovo un fatto grave sopratutto perché sto sentendo di persone inserite nell’elenco senza aver inviato i documenti”.

 

Lo ha raccontato lui stesso su Facebook, nonostante qualcuno gli abbia consigliato di non farlo. E infatti dopo poco il post è stato cancellato. “C’è chi mi dice che sbaglio a parlarne su Facebook, ma credo che siamo il movimento della trasparenza assoluta e se c’è un problema, andrebbe comunque reso condivisibile. Personalmente posso accettare di non essere candidato, anche se preferivo ricevere una mail di comunicazione in tal caso prima con una spiegazione/motivazione. Ma qui evidentemente c’è un problema di credibilità del sistema, spero sia risolvibile e vedremo se è risolvibile”.

 


 Uno screenshot del post, poi rimosso, di Andrea “Tj” Vannini


 

Pare che Vannini non sia l’unico: “Nelle chat - ha scritto sul suo account Facebook - molti dicono che hanno lo stesso problema”. Oltretutto, aggiunge, “ci sono molti non candidati nonostante documenti inviati e molti candidati che non dovrebbero esserci…”. E qui la faccenda si fa strana. Perché chi non ha chiesto di essere candidato e non ha mandato i documenti dovrebbe essere candidato? “Lo trovo un fatto grave sopratutto perché sto sentendo di persone inserite nell'elenco senza aver inviato i documenti... E sopratutto perché affermano che la loro candidatura è un errore, non dovevano esserci. Se non hanno mandato i documenti vuol dire che non intendevano proseguire, lo avevano scritto chiaro lo staff nella mail ricevuta”. Inoltre “ci sono un sacco di profili senza foto e curriculum... Che sembrerebbero i candidati virtuali dubbi…”. Il racconto prosegue: “Mi ha scritto adesso un amico e mi ha detto che risulta candidato senza aver fatto niente per inviare documenti, ha solo fatto la procedura di gennaio per ri-iscriversi alla nuova associazione e si è trovato candidato senza volerlo. Ipotizzo che molti per errore abbiano cliccato il bottone della candidatura al momento della conferma della nuova associazione, inavvertitamente”. Insomma, “ma un elenco semplice, scorrevole, consultabile.... no, eh?”.

 

 

  • David Allegranti
  • David Allegranti, fiorentino, 1984. Al Foglio si occupa di politica. In redazione dal 2016. È diventato giornalista professionista al Corriere Fiorentino. Ha scritto per Vanity Fair e per Panorama. Ha lavorato in tv, a Gazebo (RaiTre) e La Gabbia (La7). Ha scritto cinque libri: Matteo Renzi, il rottamatore del Pd (2011, Vallecchi), The Boy (2014, Marsilio), Siena Brucia (2015, Laterza), Matteo Le Pen (2016, Fandango), Come si diventa leghisti (2019, Utet). Interista. Premio Ghinetti giovani 2012. Nel 2020 ha vinto il premio Biagio Agnes categoria Under 40. Su Twitter è @davidallegranti.