Madre Natura grillina
I progetti di Patty L’Abbate, una delle “menti migliori” del M5s, tra cacca e lodi alla decrescita felice
Roma. Dopo l’economista ecco la docente universitaria. Solo che entrambe non lo erano né lo sono. Eppure tutte e due fanno parte delle “menti migliori” del paese, i quaranta candidati all’uninominale presentati da Luigi Di Maio lunedì al Tempio di Adriano. Tra loro c’è la “staffista” Alessia d’Alessandro, definita dal Corriere della Sera “una candidata strappata alla Merkel” e rivelatasi in realtà assistente del “Consiglio economico della Cdu”, e Pasqua L’Abbate, detta Patty: economista ecologica, esperta di sostenibilità e ambiente, come scrive – in inglese – sul suo profilo Linkedin, nonché fautrice di una “economia circolare della cacca” (parole sue).
Patty lavora al Politecnico di Bari. Collaboratrice, si legge sul sito dell’università pugliese dove, appunto, collabora al dipartimento di Ingegneria civile, ambientale, del territorio, edile e chimica. Non una docente universitaria, neppure una ricercatrice, ruolo per cui c’è un inquadramento specifico e distinto, come dimostra anche la semplice ma chiara grafica del sito Didatech.
L’Abbate è candidata all’uninominale per il Senato nel collegio Puglia 4, quello di Brindisi dove, se sarà eletta, porterà alta la bandiera della “decrescita felice”. Fra i molti impegni pubblici della candidata, c’è infatti anche quello di componente del comitato “scientifico” del Mdf, che fa della celebre espressione coniata da Serge Latouche il modello per un ”futuro sostenibile”. Nel marzo 2017 il “movimento per la decrescita felice” ha festeggiato dieci anni, con un party organizzato alla Città dell’altra economia di Roma. Ospite Patty L’Abbate, relatrice di una conferenza su “Life Cycle Assessment e rifiuti urbani”. In quell’occasione, L’Abbate veniva presentata come “docente universitario” e membro di Isib.
Cosa sia l’Isib non è molto chiaro. Se si cerca su Google appare l’Institute of Biomedical Engineering del Cnr, dipartimento soppresso il 23 dicembre 2014 e fra i cui collaboratori non risulta alcuna L’Abbate, oppure una pagina vuota del sito di Mdf, che rimanda alle domande frequenti.
Economia circolare
“La natura è la mia religione, la terra il mio tempio”, c’è scritto, sempre in inglese, nell’home page di greenecobiolca.com, piattaforma virtuale di Green eco bio economia lca, “un centro studi sulla sostenibilità: ambientale, economica, sociale, relazionale, spirituale” diretto da Pasqua. L’obiettivo? “Chiudere il cerchio”. E il cerchio in effetti si chiude, intorno alle “migliori menti” del Movimento. Anzi, intorno alla “cacca”.
Cultrice della materia, c’è scritto sul profilo di Patty nel portale researchgate. Di quale, non è specificato. Forse proprio degli escrementi, che L’Abbate propone come carburante del futuro, al motto di: “contribuisci a generare energia con la cacca del tuo cane”. Sì, perché “l’energia contenuta nella maggior parte degli escrementi va ancora sprecata”. Il che è vero, se non fosse che tanti progetti avviati su questo fronte non abbiano dato i risultati sperati.
E però, l’economia circolare si basa sul riuso totale, è un approccio “sistemico, olistico, dove non si cerca la cosa più ‘importante di tutte’ ma si cerca di abbracciare l’insieme di tutte le cose e i processi che ci circondano o coinvolgono”, come scrive L’Abbate nella “mission” di Green eco bio economia. “Tutto è collegato – prosegue – energia, ambiente, cambiamento climatico, sicurezza alimentare”. La colpa è, ovviamente, della “nostra società occidentale” e della sua visione obsoleta. La soluzione esiste, ma richiede un cambiamento di “percezione e di valori”.
“Una rosa è una rosa e solo una rosa. Ma queste gambe di sedia sono gambe di sedia e sono anche san Michele e tutti gli angeli”, scriveva Aldous Huxley. E forse al misticismo dello scrittore britannico l’olismo grillino deve qualcosa. Dalla mescalina alla cacca. Non è la prima grillina che in campagna elettorale utilizza argomenti scatologici. Già Virginia Raggi aveva proposto l’utilizzo di pannolini lavabili per migliorare il ciclo dei rifiuti. Suggerimento che evidentemente non ha funzionato, se si guardano le strade della Capitale.
Come da tradizione grillina, anche L’Abbate usa i social network per le sue campagne politiche, prediligendo Facebook. Proprio lì, sul gruppo “Tecnologia e decrescita”, il 4 gennaio pubblicava la sua proposta-manifesto. Allora il dibattito era concentrato sulle buste biodegradabili, ma lei decise di andare in controtendenza e di prendere spunto da un’idea partorita qualche anno fa dagli inglesi. “Parliamo di ‘cacca’, precisamente dell’economia circolare della ‘cacca’. Il Bio-Bus alimentato a escrementi, in grado di correre per 300 chilometri con un serbatoio pieno, produce meno anidride carbonica rispetto agli equivalenti alimentati a combustibili fossili. Un vero esempio di economia circolare, un rifiuto che diventa risorsa, in questo caso si trasforma in combustibile prezioso... e poi il lampione alimentato a cacca di cane!”.
Dimenticava di dire, L’Abbate, che le cose, oltremanica, non sono poi andate tanto bene come previsto dai promotori della svolta scatologica locale.