"Ciao, sono Di Maio. Vuoi fare il ministro del mio governo?"
Improbabile ma possibile telefonata del candidato premier M5s a Maurizio Milani: “Però compra un’auto elettrica”
Telefonata intercettata tra Luigi Di Maio e – dispiace dirlo – me.
Di Maio: “Senta, ha detto Grillo di dirle se ci sta…”.
Io interrompo e dico: “Sì, ci sto a fare tutto”.
Di Maio: “Un attimo… Grillo la vuole sottosegretario all’Agricoltura”.
Io: “Accetto!”.
Di Maio: “Come ministro delle Politiche agricole avremmo scelto Antonio Pascale, suo collega del Foglio”.
Io: “Ottima scelta, la migliore!”.
Di Maio: “Sì, ci siamo convinti che gli Ogm servono, che il cibo biologico è solo una cosa per comunisti miliardari, che gli allevamenti intensivi sono utili e che la pesca va lasciata libera tipo anni Cinquanta”.
Io: “Sono d’accordo su tutto. Ma scusi presidente, con chi si fa il governo per curiosità?”.
Di Maio: “Siamo noi con la Lega che si stacca da Forza Italia”.
Io: “Benissimo, alla Lega che ministri date?”.
Di Maio: “Lei e Pascale siete in quota Salvini”.
Io: “Per me non c’è problema, basta lavorare”.
Di Maio: “Solo ha detto Grillo se per favore la smetti di andare in giro nei bar della Bassa a dire che hai fatto una serata in nero con lui a Trieste nel 2000”.
Io: “Smetto subito!”.
Di Maio: “Per curiosità, che serata era?”.
Io: “Una serata a favore di Basaglia, per i suoi meriti nella riforma famosa”.
Di Maio: “Siete andati gratis?”.
Io: “Certo… solo un piccolo rimborso spese da 30 milioni di lire”.
Di Maio: “Nooo!”.
Io: “Scherzavo… gratis, tutto gratis”.
Di Maio: “Mi raccomando, di’ a Pascale di venire al giuramento da Mattarella vestito bene e non con il costume tirolese”.
Io: “Ok. Si può giurare il falso?”.
Di Maio: “Tu fai come vuoi, poi di te risponde Salvini”.
Io: “Non penso mi fa osservazioni: faccio presto ad andare nel Gruppo misto e votare contro il governo da lei presieduto”.
Di Maio: “Che auto hai?”.
Io: “Una Opel Ascona 1.600 che avendogli bucato la marmitta inquina abbastanza, ma neanche”.
Di Maio: “Vai subito a comprare un’auto elettrica”.
Io: “Con che soldi?”.
Di Maio: “Li troverai in una cassetta di sicurezza in stazione Brignole a Genova. E’ la n° 21, la chiave te l’ho spedita adesso per posta. Il mittente risulta Piero Vietti, tuo collega al Foglio”.
Io: “Ok, se tampono con l’auto elettrica una Peugeot guidata da un marocchino cosa faccio?”.
Di Maio: “Scappa! Ma poi no. Piuttosto… hai qualche proposta di legge da dirmi?”.
Io: “Armi libere da comprare quando uno vuole”.
Di Maio: “Ok, poi vediamo”.
Io: “Poi volevo dirti se puoi comprare più arance tunisine per aiutare l’economia di quel paese”.
Di Maio: “Sì, il primo provvedimento è questo”.
Io: “Sarà contento Salvini!”.
Di Maio: “Salvini nel mio governo conta ma meno di me. Altrimenti è un attimo farlo arrestare dal generale della Forestale che è il nostro ministro dell’Ambiente”.
Io: “Va bene Luigi, fai tu. Volevo dirti che mia sorella vorrebbe andare a fare l’impiegata in comune a Livorno. Puoi dire a Nogarin se la prende senza concorso pubblico?”.
Di Maio: “Fammi pensare. Ciao”.