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Nell'urna ti vede solo Dio, almeno fino a quando non arriva Rousseau

Claudio Cerasa

Il modello di democrazia M5s, come ha scritto nero su bianco il Garante della privacy il 21 dicembre 2017, è costruito con un sistema dove “i voti vengono archiviati e storicizzati"

Al direttore - Nelle elezioni politiche del 1948 i Comitati civici fecero affiggere un manifesto su cui stava scritto: “Nella cabina elettorale Dio ti vede, Stalin no’’. Oggi non possiamo scomodare l’Onnipotente per così poco. Ci è consentito, però, adottare uno slogan più laico: “Nella cabina elettorale, il 4 marzo, Grillo e Casaleggio non ti vedono, la tua coscienza sì’’.

Giuliano Cazzola


Correggerei così: nella cabina elettorale Dio ti vede, Stalin no, Grillo neppure, almeno fino a quando, in cabina elettorale, non vincerà il modello Rousseau, il cui modello di democrazia, come ha scritto nero su bianco il Garante della privacy il 21 dicembre 2017, è costruito con un sistema dove “i voti vengono archiviati, storicizzati e restano imputabili a uno specifico elettore anche successivamente alla chiusura delle operazioni di voto, consentendo elaborazioni a ritroso con, in astratto, la possibilità di profilare costantemente gli iscritti, sulla base di ogni scelta o preferenza espressa tramite il sistema operativo”.

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  • Claudio Cerasa Direttore
  • Nasce a Palermo nel 1982, vive a Roma da parecchio tempo, lavora al Foglio dal 2005 e da gennaio 2015 è direttore. Ha scritto qualche libro (“Le catene della destra” e “Le catene della sinistra”, con Rizzoli, “Io non posso tacere”, con Einaudi, “Tra l’asino e il cane. Conversazione sull’Italia”, con Rizzoli, “La Presa di Roma”, con Rizzoli, e "Ho visto l'uomo nero", con Castelvecchi), è su Twitter. E’ interista, ma soprattutto palermitano. Va pazzo per i Green Day, gli Strokes, i Killers, i tortini al cioccolato e le ostriche ghiacciate. Due figli.