Le bugie sul rapporto tra M5s e Pd
Molti osservatori sono impegnati a dimostrare la convergenza di idee tra i democratici e i grillini, ma è un falso quotidiano
Al direttore - I temi che hanno permesso ai due partiti più votati – il M5s e la Lega – di conquistare grandi consensi, dall’abolizione della legge Fornero al superamento del Jobs Act, sono gli stessi per i quali la Cgil si batte da anni. E’ quanto continuano a ribadire (e un po’ a rivendicare) i dirigenti della Confederazione di Corso d’Italia. Non si rendono conto che potrebbero essere accusati di “concorso esterno in associazione populista’’.
Giuliano Cazzola
Vedo in giro molti osservatori impegnati a dimostrare che sui valori fondamentali, sui princìpi non negoziabili, la distanza che esiste tra il Movimento 5 stelle e il Pd è irrilevante e che in fondo tra i grillini e i democratici c’è una compatibilità oggettiva, chiara, trasparente, lineare. Nessuno lo ricorda con la forza che sarebbe necessaria. Ma verrebbe la pena ricordare a questi simpatici burloni che quando hai idee opposte sulla giustizia, sull’Europa, sull’euro, sulla globalizzazione, sulle pensioni, sul lavoro, sulla flessibilità, sui trattati europei, sul ruolo dello stato nel mercato, persino sulla democrazia o rinneghi le tue idee o accetti che le tue idee siano compatibili soltanto con coloro con cui hai sempre negato di essere compatibile. Per un grillino, dire che Di Maio e Salvini non siano compatibili è solo un modo per tapparsi gli occhi di fronte allo specchio. E’ solo un modo per negare l’evidenza. E’ solo un modo per affermare, con la faccia tosta, un grande e spassoso falso quotidiano. Di Maio e Salvini devono provare a fare un governo non solo perché sono i vincitori (parziali) del 4 marzo ma anche perché sui valori e i princìpi non negoziabili hanno le stesse idee. Goebbels diceva che ripetendo una bugia cento, mille, un milione di volte quella bugia diventerà verità. E sul rapporto tra Movimento 5 stelle e Pd i dottor Gribbels è da un po’ che iniziano a spopolare.