Luigi Di Maio (foto LaPresse)

Plebiscito su Rousseau: contratto approvato col 94 per cento

Valerio Valentini

Dei 44.796 iscritti che hanno votato sulla piattaforma online grillina, sono stati 42.274 a benedire il programma di governo stilato da Lega e M5s, a fronte di soli 2.522 contrari

Un plebiscito, come da tradizione. Oltre il 94 per cento dei votanti su Rousseau ha approvato il contratto di governo tra Lega e Movimento 5 stelle. Dei 44.796 iscritti che hanno votato sulla piattaforma online grillina, sono stati 42.274 a benedire il programma di governo, a fronte di soli 2.522 contrari (tra i quali, comunque, c'è stato anche qualche parlamentare). In ogni caso, il Sacro Blog ha emesso il suo verdetto e lo ha fatto in modo repentino. La votazione è stata infatti annunciata solo questa mattina alle 10 e si è conclusa alle 20. In palese contrasto, peraltro, con lo Statuto del Movimento, che al punto 4 parla chiaro: "La consultazione in Rete è indetta con avviso sul sito internet del Movimento 5 Stelle, con preavviso di almeno 24 ore". Talmente chiaro che Lorenzo Borrè, l'avvocato difensore di decine di grillini dissidenti e bestia nera di Beppe Grillo e Davide Casaleggio, già prevede possibili ricorsi.

  

Ma in ogni caso, Di Maio ottiene quel che sperava. Una legittimazione indiscutibile da parte del popolo del Blog, in tempi utili per bruciare l'alleato-rivale Matteo Salvini. E non a caso, nonostante nello staff del capo politico pentastellato ancora a metà pomeriggio c'era chi prospettava uno slittamento della chiusura della votazione a sabato, alla fine si è fatto di tutto per chiudere in serata. E da domani, in giro per l'Italia, il contratto già votato "verrà spiegato", come ha detto Di Maio: bizzaria logica su cui, qui al Foglio, si è ampiamente (e assai seriamente) riflettuto. Nel week end, però, a prendersi le piazze sarà anche la Lega, che la sua consultazione la farà nei gazebo. L'obiettivo di Salvini è ovviamente quello di ricevere, pure lui, un mandato pieno dalla sua gente (anche se in verità potrà votare chiunque), proprio nel momento in cui, dopo le dichiarazioni di Silvio Berlusconi, la fibrillazione nel centrodestra torna massima. E lunedì si va di nuovo al Quirinale, dove Salvini e Di Maio contano di essere ricevuti da Sergio Mattarella per presentare, finalmente, il nome del premier. Su cui, però, resta ancora forte l'incertezza. 

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