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Vittoria di Conte sui migranti? La stampa estera non dice quello che il M5s vuole farle dire

Valerio Valentini

Attraverso alcuni stralci di giornali stranieri il Movimento prova a raccontare come un successo l'operato del premier al Consiglio europeo. Ma gli stessi articoli citati smentiscono i grillini

Questa mattina Luigi Di Maio ha rilanciato un post pubblicato sul Blog delle Stelle. "A proposito dell’ultimo Consiglio europeo e della narrazione che ne ha fatto la stampa italiana", ha scritto sulla sua pagina Facebook il capo politico del M5s. Il titolo del post era emblematico: "Conte al Consiglio Europeo. Davvero è stato un flop? Per la stampa estera no". L'intento dell'articolo, in sostanza, sarebbe dimostrare come, laddove "in Italia abbiamo (...) un coro unanime costituito da Pd, Forza Italia e giornali, giornalini e giornaloni che dichiarano il fallimento di Giuseppe Conte al Consiglio europeo" sui migranti del 28 e 29 giugno, i giornali del resto del mondo, più o meno all'unisono, si sono sperticati nelle lodi al premier del governo del Cambiamento. Ma è davvero così? Non proprio. E per dimostrarlo non è neppure necessario evidenziare come, al fine di dare conto delle analisi della "stampa estera", sul Sacro Blog ci si limiti a riportare brevissimi stralci – una frase o due, quando non solo il titolo – di appena sei articoli. Per dimostrare come la comunicazione del M5s abbia scelto di distorcere radicalmente i commenti dei giornali stranieri, basta leggere per intero quegli stessi articoli.

 

Del resto, a fugare ogni dubbio sulla generale correttezza delle analisi della stampa italiana, assai scettica sulla presunta vittoria di Conte, ci pensa – sembra paradossale, ma è così – uno degli stessi articoli riportati dal Sacro Blog. Quello del Monde, nella fattispecie, che dice: "La stampa italiana ha dunque ragione, benché abbia reagito un po' in ritardo, a dubitare del bilancio" del summit. Se insomma i media nostrani hanno sbagliato, a giudizio della stessa auctoritas scelta dal M5s, non lo hanno fatto nel giudicare male i risultati ottenuti da Conte, quanto semmai nell'accorgersi in ritardo dell'inconsistenza di quei risultati. 

 

L'autore del post

Prima, due parole sull'autore del post. Che non è, in realtà, un membro dello "staff" del M5s. Il post infatti viene ripreso da "Il Cappello Pensatore", blog gestito da Stefano Alì, il quale si presenta come "un ultra cinquantenne, padre di due figli che si è svegliato dal torpore della propaganda imposta dai media e ha messo a frutto le sue conoscenze informatiche per assumere cognizioni direttamente dalle fonti, attraverso internet". Un signore, insomma, che fa "controinformazione" e che, grazie al web, ha visto, dice lui, "aprirsi un mondo". "Internet – scrive – è un pozzo di informazioni. Se solo si ha la voglia di cercarle, piuttosto che accontentarsi della 'pappa pronta'. Si, proprio una 'pappa'. Sempre uguale su qualsiasi media, siano esse TV o giornali". Alì, in effetti, è un attivista del M5s, assai critico contro l'operato delle Ong. 

  

Gli altri articoli citati  - Bloomberg (1 e 2)

Sul Blog delle Stelle vengono citati ben due articoli di Bloomberg. Del primo si riporta una sola frase, che è quella iniziale del pezzo: "Il novizio Giuseppe Conte è emerso dal suo primo vertice dell’Unione europea con un pacchetto di misure per arginare il flusso di migranti e condividere il peso della gestione di coloro che arrivano". Un successo? A giudizio dell'autore dell'articolo di Bloomberg, attraverso la "minaccia di bloccare l'intera agenda del summit a meno che non ricevesse il supporto che desiderava", Conte ha alla fine "ottenuto più di quello che i suoi predecessori erano riusciti a strappare in anni di suppliche". E tuttavia, nello stesso articolo si segnala l'evanescenza degli impegni presi a Bruxelles. E infatti si legge: "Molte restano comunque le cose opache intorno all'accordo; in particolare bisognerà vedere se questo accordo abbia qualche possibilità in più di essere implementato rispetto ai precedenti tentativi di condividere gli oneri (dell'accoglienza)". Grosso modo, dunque, lo stesso, esatto scetticismo condiviso da vari analisti italiani. 

 

Il secondo articolo di Bloomberg, poi, chiude il cerchio. Sul Blog viene riportato solo il titolo: "La strategia dei populisti italiani: come scuotere l’establishment europeo". E in effetti, nell'articolo si evidenzia come, in modo inusuale, l'Italia abbia saputo ottenere più del previsto a Bruxelles attraverso un atteggiamento assai aggressivo. Peccato, tuttavia, che nel Blog non venga trascritta anche la conclusione dell'analisi di Bloomberg, affidata a Guntram Wolff, direttore di "Bruegel", think tank di Bruxelles: "Non si può minacciare a ogni summit come se se fosse un ultimatum in cui non si decide nulla a meno che non si decida tutto; ciò non è sostenibile sul lungo periodo. Sul lungo periodo, una simile tattica mina la credibilità politica". 

 

LE FIGARO

"Le Figaro – si legge sul Sacro Blog – intervista Jean-Thomas Lesueur (delegato generale dell’istituto di studi internazionali Thomas More): Italia e Austria i nuovi leader d’Europa?". Già la forma interrogativa del titolo, dovrebbe far sorgere qualche dubbio sulla possibilità di utilizzare questo articolo a sostegno della tesi grillina secondo cui Conte avrebbe trionfato a Bruxelles. Ebbene, Lesueur afferma che in effetti è stato "grazie al ruolo dell'Italia", e in parte a quello dell'Austria, "che la strategia europea di controllo dei flussi migratori comincia a cambiare". Una "vera vittoria politica", insomma. E però, di nuovo, sull'effettiva portata dell'accordo, si sollevano grosse perplessità. Dice, infatti, Lesueur, che "quanto alle decisioni prese, queste si basano in realtà sul volontariato (dei singoli stati). Ne consegue dunque che nulla di veramente nuovo emerge da quest'accordo". 

 

JAPAN TIMES

Anche in questo caso, dell'articolo del Japan Times, viene ripresa una sola frase. "Il primo ministro italiano Giuseppe Conte, da un mese a capo di un governo anti-immigrazione, aveva posto il veto alle conclusioni comuni dell’intero ordine del giorno del vertice di Bruxelles fino a quando le sue richieste sono state finalmente soddisfatte prima dell’alba". Nessuna traccia, invece, del passaggio in cui sul JT si scrive che "la posizione dell'Italia ha rianimato le tensioni nell'Ue, nonostante gli arrivi (dei migranti) siano diminuiti del 96 per cento dall'apice della crisi del 2015". E ancora, nulla sull'infruttuoso esito del summit. "I leaders – si legge nell'articolo del JT – non sono riusciti a trovare un accordo sui tanto attesi progetti di revisione delle regole sull'asilo, per cui coi migranti deve aver a che fare il primo paese in cui essi arrivano". 

 

SUDDEUTSCHE ZEITUNG 

Di nuovo, solo il titolo: "Giuseppe Conte viene alla luce all’improvviso". L'articolo, in effetti, dice di come Conte, finora "considerato un burattino" nelle mani dei due vicepremier, nella tribolata notte di Bruxelles, abbia per la prima volta mostrato la sua volontà di rendersi autonomo. Specie da Matteo Salvini, che a giudizio del giornale bavarese è colui che più di tutti sta guadagnando, in termini di consensi e peso politico, in questa fase. "Il premier – si legge – non ha raggiunto quello che si spera a Roma, tuttavia egli è riuscito con ultimatum e minacce di veto ad ottenere che l'Europa si ponesse il problema delle migrazioni. Questo non vuol dire ancora, tuttavia, che ciò sia positivo anche a livello di contenuti". Se questo è un trionfo. 

  

LE MONDE

Infine, il già citato articolo del Monde, che è in realtà composto da una serie di risposte di Jean-Pierre Stroobants, corrispondente da Bruxelles, ai lettori del giornale. Dell'intero articolo, sul Blog viene riportato solo il titolo: "L’Italia ha ottenuto la sepoltura di fatto del Regolamento di Dublino". E parrebbe una vittoria. Peccato, però, che quella "sepoltura" non vada intesa, come Alì e i guru del Sacro Blog spererebbero, nel senso di una "abolizione" hic et nunc. Il passaggio cui il titolo rimanda, infatti, è questo: "Il regolamento di Dublino III – osserva Stroobants – resta in vigore e, promettono i membri del Consiglio europeo, può e deve essere ancora riformato. Faranno il punto sulla situazione a ottobre. In realtà, il processo è bloccato e l'Italia ha ottenuto ieri una sorta di sepoltura di fatto di questo testo". D'altronde, per la riforma del trattato, d'ora in poi, servirà l'unanimità del Consiglio: e basterà dunque che uno qualunque dei paesi del blocco di Visegrad, notoriamente contrari alla riforma del trattato, si opponga, per fare sì che nulla cambi. Senza contare, poi, che il Monde sottolinea come l'argomento tanto dibattuto dai paesi dell'Est dell'Unione, cui l'Italia dà man forte, "è oggi assai meno pregnante tenuto conto della diminuzione del numero di arrivi". Quanto all'efficacia dell'accordo ottenuto da Conte, scrive Stroobants, "tutto dipenderà dalla traduzione in atti delle promesse formulate: creazione 'volontaria' dei centri di accoglienza, ripartizione 'volontaria' dei rifugiati...". E dunque? Dunque "la stampa italiana ha dunque ragione, benché abbia reagito un po' in ritardo, a dubitare del bilancio". Appunto.