Una certa sinistra sogna ancora la tecnopolitica. Poi non stupitevi dei populismi
Una risposta alla lettera del deputato del Pd Walter Verini sull'inchiesta sulla sanità in Basilicata che ha travolto il governatore Pittella
Al direttore,
ho letto la lettera del deputato Pd, Walter Verini, in risposta all’editoriale “Il reato di governare la sanità” scritto a proposito dell’inchiesta che ha scosso la Basilicata travolgendo il governatore Pittella. Da comunicatore in casi giudiziari con insopita passione e un pizzico di cultura politica, non so se sia più patetico per l’ex Pci Verini trovare ancora soddisfazione nel maramaldeggiare su un “compagno” (?) socialista come Pittella oppure ripartire da Berlinguer, leader comunista bocciato dalla Storia che concionava di lezione morale mentre il Pci prendeva soldi dall’Urss e dalle cooperative rosse. Verini vorrebbe una Politica con la P maiuscola che però delega tutto agli altri, tecnopolitica in vitro che delega le scelte politiche ai tecnocrati. Poi ci stupiamo dei populismi! C’è coerenza, almeno: nessuna autocritica della lezione comunista, così come nessuna autocritica del suicidio della Politica nei confronti di altri poteri sempre più forti; perseveranza però anche - imperdonabile - nel non voler comprendere genesi e finalità di certi corto circuiti mediatico giudiziari e tentare ancora adesso, a tempo scaduto, di trarne qualche vantaggio.