(Foto LaPresse)

La Lega sbanda sull'aeroporto di Firenze, dice Forza Italia

David Allegranti

Il partito di Salvini è diviso tra sviluppisti e anti-sviluppisti. "Sulle infrastrutture la Lega rischia di diventare come la sinistra". Parla il coordinatore di FI in Toscana 

Roma. La Lega appare compatta dietro Matteo Salvini – la cui comunicazione è fortemente sorvegliata da osannati spin doctor e spigolose portavoce – eppure nell’ex partito secessionista si nascondono insofferenze, malesseri e divisioni. A far discutere non è solo il reddito di cittadinanza, giudicato una misura assistenzialista dai vertici leghisti nel Nord-est, ma anche le infrastrutture. In Toscana, è in corso un duello sulla espansione dell’aeroporto di Firenze. Da una parte ci sono gli sviluppisti, come il sottosegretario agli Esteri Guglielmo Picchi e il senatore Manuel Vescovi, che da poco ha lasciato la guida del partito toscano, dall’altra il fronte anti-sviluppista guidato da Susanna Ceccardi, sindaca di Cascina, consigliera del ministro dell’Interno Matteo Salvini, neo commissaria della Lega in Toscana e possibile candidata del centrodestra alle elezioni regionali del 2020.

 

Ceccardi nei giorni scorsi ha detto, contraddicendo anni di politiche di centrodestra a favore dell’allungamento della Pista di Peretola, che in Toscana c’è “un gap infrastrutturale che però non riguarda le linee aeree. Lo sviluppo turistico della Toscana non passa dall’ampliamento o meno dell’aeroporto di Firenze. Passa da altri temi. Per razionalizzare le risorse pubbliche, le priorità sono altre”. Le dichiarazioni dell’agguerrita sindaca di Cascina, oltre a far infuriare Confindustria (“Parlano come Rifondazione comunista. Sì, mi pare proprio che fra Lega e Rifondazione dal punto di vista economico ci sia poca differenza”, ha detto al Foglio il presidente di Confindustria Toscana Sud Paolo Campinoti), hanno creato non pochi problemi nella coalizione di centrodestra. Anche perché a sostegno di Ceccardi è intervenuto il ministro del Turismo Gian Marco Centinaio, poi frenato da una mezza dichiarazione di Matteo Salvini.

 

Insomma, la “nuova” Lega mette a rischio l’alleanza di centrodestra, proprio adesso che in zone come la Toscana la coalizione sta ottenendo risultati importanti ovunque (basti ricordare le recenti vittorie di Pisa e Siena). L’anno prossimo si vota a Firenze e il tema dell’aeroporto farà parte del dibattito pubblico, fra un anno e mezzo ci sono le elezioni regionali. Che tipo di centrodestra ha in mente la Lega? Gli alleati di Forza Italia faticano a capirlo. “La nostra posizione – di Forza Italia ma anche di tutto il centrodestra – è storicamente nota: pensiamo che la Toscana abbia un ritardo gravissimo in termini di infrastrutture”, dice al Foglio il coordinatore regionale e vice capogruppo alla Camera di Forza Italia Stefano Mugnai, “chiaramente imputabile alle politiche della sinistra rosso-verde che ha governato la Regione Toscana. Adesso però che la sinistra arriva sulle nostre posizioni, il centrodestra che fa, ci ripensa? I retroscena sulle motivazioni della Lega e le smentite non mi interessano. Sta di fatto che l’aeroporto serve non a Firenze ma a tutta la Toscana. Anche perché non è vero che potenziando Firenze si penalizza Pisa”.

 

A breve insomma potrebbero aprirsi crepe considerevoli nell’alleanza di centrodestra. “Per governare – sottolinea Mugnai – servono idee chiare sui programmi. L’anno prossimo si vota a Firenze e a tutti i candidati sindaco sarà chiesto se sono a favore o no dell’ampliamento di Peretola. Ecco, non si potrà rispondere con le supercazzole come nel contratto di governo fra Lega e Cinque stelle. La risposta sarà sì o no e io vorrei che il centrodestra sull’argomento avesse una voce sola, non un’idea balbettante di città. Anche perché l’aeroporto a Firenze lo vogliono tutti, i cittadini, le categorie economiche, i sindacati”. Il capogruppo di Forza Italia al Comune di Firenze Jacopo Cellai chiede “urgentemente un confronto con gli esponenti della Lega per chiarire la loro posizione. Lo sviluppo di Peretola è un punto centrale delle prossime elezioni comunali, noi vogliamo un’alleanza forte con Fratelli d’Italia e Lega contro il mal governo del Pd. Ma l’alleanza si fa sulle cose da fare, quelle che servono a Firenze. Come l’aereoporto”. La Lega, insomma, rischia di farsi male da sola.

  • David Allegranti
  • David Allegranti, fiorentino, 1984. Al Foglio si occupa di politica. In redazione dal 2016. È diventato giornalista professionista al Corriere Fiorentino. Ha scritto per Vanity Fair e per Panorama. Ha lavorato in tv, a Gazebo (RaiTre) e La Gabbia (La7). Ha scritto cinque libri: Matteo Renzi, il rottamatore del Pd (2011, Vallecchi), The Boy (2014, Marsilio), Siena Brucia (2015, Laterza), Matteo Le Pen (2016, Fandango), Come si diventa leghisti (2019, Utet). Interista. Premio Ghinetti giovani 2012. Nel 2020 ha vinto il premio Biagio Agnes categoria Under 40. Su Twitter è @davidallegranti.