Renziani preoccupati
Alla due-giorni del Pd di Milano l’ex leader è finito nel mirino. La partita di Martina e quella di Minniti
Tra di loro i renziani lo chiamano “il golpe”. Anzi, con un pizzico di speranza, ci aggiungono “tentato”, perché l’obiettivo è sempre quello di rovesciare il tavolo e le sorti. Si sta parlando della due-giorni del Partito democratico di Milano. Non è infatti sfuggito a nessuno dei sostenitori dell’ex segretario, e tanto meno a Renzi stesso, che il forum del Pd sia stato tutto un susseguirsi di punzecchiature e critiche rivolte alla precedente gestione.
E anche Maurizio Martina, di cui i renziani fino a poco tempo fa si fidavano, tanto da pensare di rinviare il congresso e lasciare l’attuale segretario in sella, non ha risparmiato critiche all’indirizzo del suo predecessore. E in più Martina ha anche indetto l’assemblea nazionale proprio nel weekend in cui renziani, guidati da Luca Lotti, avrebbero dovuto tenere la loro assemblea di corrente a Salsomaggiore. Un altro segnale, che, secondo i sostenitori dell’ex segretario non fa presagire nulla di buono.
E non è finita qui. Sempre a Milano, Andrea Marcucci, cioè uno degli interpreti più fedeli dell’ortodossia renziana, è stato contestato mentre parlava dal palco del Forum del Partito democratico. Come se non bastasse, i renziani sono convinti che Maurizio Martina, sempre più intenzionato a candidarsi, possa togliere voti a Marco Minniti, candidato sostenuto, sebbene non in modo esplicito, dall’ex segretario.
Anche per questa ragione, oltre che per una certa diffidenza nei confronti di Minniti, una parte del mondo che fa capo all’ex segretario del Pd sta spingendo Renzi a cambiare cavallo. Cioè a siglare lui, da subito, un accordo con Martina, scaricando l’ex ministro dell’Interno.