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Salvini vuole fermare Sophia ma intanto diserta le riunioni a Bruxelles

Luca Gambardella

L’operazione europea contro il traffico di esseri umani nel Mediterraneo non compete al Viminale né sono in agenda riunioni. Il ministro dell'Interno vuole trattare con l'Europa su Frontex, “direttiva rimpatri” e asilo. Ma non partecipa al Consiglio Ue che se ne occupa

Il ministro dell’Interno Matteo Salvini torna a minacciare il ritiro dell’Italia dalla missione Sophia, l’operazione europea contro il traffico di esseri umani nel Mediterraneo. Il vicepremier è intervenuto oggi davanti al Comitato Schengen della Camera e ha chiesto un cambiamento delle regole di ingaggio della missione: “Senza una convergenza sulle nostre posizioni non riteniamo opportuno continuare”, ha detto Salvini. Il mandato di Sophia scade il prossimo 31 dicembre ed è molto improbabile che i paesi membri dell’Ue decidano nelle prossime settimane di rivedere le procedure di sbarco come richiesto dal governo italiano. Inoltre, la missione militare non rientra tra le competenze del Consiglio Ue per gli Affari interni, di cui fa parte il capo del Viminale, bensì del Consiglio Ue per gli Affari esteri e di quello per la Difesa. Da qui alla fine dell’anno, non sono in agenda riunioni tra i leader europei che compongono i due vertici competenti.

  

Per approfondire: Sophia, Themis e Poseidon. Ecco che cosa sta facendo l'Europa nel Mediterraneo per controllare le sue frontiere e aiutare gli stati membri nel soccorso ai migranti

  

La battaglia di Salvini per un cambiamento radicale del mandato di Sophia non è nuova. Ancora prima di andare al governo, sia la Lega sia il M5s avevano accusato l’ex premier Matteo Renzi di avere siglato un accordo capestro con gli altri stati Ue autorizzando le navi di Sophia a fare sbarcare i migranti salvati nei porti italiani. Fu l’allora ministro degli Esteri, Emma Bonino, a dire che si trattava del risultato di un’intesa con l’Ue: porti aperti in cambio del comando delle missioni. La scorsa estate, poco dopo l’insediamento del governo gialloverde, il ministro della Difesa Elisabetta Trenta aveva chiesto ai colleghi europei un cambiamento della missione EunavForMed Sophia. Ma allora nessun partner europeo aveva accettato la rotazione dei porti proposta dall’Italia.

  

Davanti al Comitato Shenghen, Salvini ha anche detto che è in corso "la trattativa con l'Ue per la revisione del regolamento Frontex, la riforma della 'direttiva rimpatri' e la riforma del sistema comune di asilo”. I negoziati di cui parla il ministro dell’Interno procedono molto a rilento e lo stesso governo gialloverde sembra latitante nella conduzione delle trattative. Domani è previsto a Bruxelles il Consiglio Ue che si dovrà occupare, oltre che della creazione di una Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Ebcga), anche dei progressi compiuti finora sulla riforma del sistema europeo comune di asilo e la direttiva rimpatri. Salvini però ha già annunciato che non parteciperà. "Verrà un sottosegretario, io sotto manovra sto a Roma”, ha detto lunedì scorso.

  • Luca Gambardella
  • Sono nato a Latina nel 1985. Sangue siciliano. Per dimenticare Littoria sono fuggito a Venezia per giocare a fare il marinaio alla scuola militare "Morosini". Laurea in Scienze internazionali e diplomatiche a Gorizia. Ho vissuto a Damasco per studiare arabo. Nel 2012 sono andato in Egitto e ho iniziato a scrivere di Medio Oriente e immigrazione come freelance. Dal 2014 lavoro al Foglio.