La Scala accoglie Mattarella con un lungo applauso. Più lungo del solito
Il presidente della Repubblica assoluto protagonista della Prima. Assente Salvini che preferisce andare da Barbara D'urso a Pomeriggio Cinque
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, con la figlia Laura alla Prima della Scala (foto LaPresse)
Con il sindaco di Milano Beppe Sala e il governatore della Lombardia, Attilio Fontana
Con il presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casalleti
Con il ministro dei Beni Culturali, Alberto Bonisoli
Le proteste dei centri sociali all'esterno del teatro
Era la sua prima volta alla Prima della Scala, e la Scala lo ha accolto con i dovuti onori. Più di quattro minuti di applausi per il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Ed è difficile non pensare che, quegli applausi, siano anche un segnale che Milano ha voluto inviare a Roma. Dopotutto quella di quest'anno è una Prima particolare. In scena, diretto da Riccardo Chailly con la regia è di Davide Livermore, l'Attila di Giuseppe Verdi. Un richiamo velatissimo ai “barbari” che lo scorso 4 marzo sono arrivati a Roma e si sono presi Palazzo Chigi.
Alla Scala di Milano - con applauso molto ma molto più lungo del solito al presidente della Repubblica pic.twitter.com/eEpAbCrJdP
— Claudio Cerasa (@claudiocerasa) December 7, 2018
Non a caso il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, intervistato prima dell'inizio, commenta: “Il sogno dei barbari rimane l'autonomia”. Ma alla Scala di Milano a dire il vero, di “barbari” non ne sono arrivati. Il governo, per la stragrande maggioranza, si è tenuto lontano dalla Prima. Presenti il ministro dei Beni Culturali, Alberto Bonisoli, e quello dell'Economia, Giovanni Tria, che ha preferito la lirica al voto di fiducia sulla Manovra in corso a Montecitorio (e nonostante le rassicurazioni di Luigi Di Maio che ha smentito la indiscrezioni sulle imminenti dimissioni del collega, vorrà pur dire qualcosa).
Matteo Salvini, quasi per marcare in maniera netta la sua distanza dalla platea milanese, ha preferito accomodarsi nel salotto tv di Barbara D'Urso. E, da lì, ha commentato le proteste dei centri sociali andate in scena fuori dal teatro: “Alla prima della Scala ci sono i soliti cretini dei centri sociali che hanno lanciato uova e ortaggi contro i poliziotti: dovrebbero sciacquarsi la bocca perché quei ragazzi rischiano la vita per 1.200 euro al mese. Spero che passino qualche giornata in galera”.
Il principale obiettivo del corteo, in realtà, era proprio il ministro dell'Interno. Che forse anche per questo ha preferito non presentarsi a Milano. La platea della Scala non sembra aver sentito la sua mancanza.