I mille rivoli del Partito democratico
Per spiegarli basta guardare la divisione dei prìncipi del renzismo. Lotti ha firmato per Martina, Boschi no e per ora dice: “Sicuramente non voterò per Zingaretti”
Roma. Senza dirlo ufficialmente, ognuno ormai nel Pd bada al proprio “particulare”, per dirla con Guicciardini, in attesa che le cose si sfascino da soli. Matteo Renzi è dietro al suo show televisivo che inizia oggi, al libro che uscirà a gennaio e alla webtv che sta per lanciare. Al congresso del Pd non sosterrà nessuno.
Il Giglio Magico s’è sparpagliato: Luca Lotti sta con Maurizio Martina, insieme a Lorenzo Guerini. Maria Elena Boschi e Francesco Bonifazi invece non hanno firmato per Martina. L’ex ministra ha detto in un’intervista a Leggo: “Non ho ancora deciso chi sosterrò alle primarie, sicuramente non voterò per Nicola Zingaretti”. Teresa Bellanova, altra renziana, non sosterrà nessuno. Ivan Scalfarotto ha lanciato i comitati civici per conto di Renzi. Carlo Calenda fa il suo partito. Ci sono poi i “Cittadini 2019” che si riuniranno questa domenica dalle 10 di mattina in poi in via Nazionale 66.
“Cittadini2019” prende spunto da Ciudadanos, è un movimento trasversale di cittadini (imprenditori, studenti, liberi professionisti, impiegati) abbastanza in apprensione per l’attuale quadro politico italiano. Domani, domenica, spiega Gianfranco Passalacqua, portavoce del comitato promotore, sarà annunciata “la nascita di 1000 comitati, fondati su un appello di chiara ispirazione liberale, europeista e civica, costituiremo tavoli di lavoro sui temi che riteniamo centrali per aprire una pagina nuova. Interverranno donne ed uomini portatori di esperienze professionali di assoluta eccellenza, che hanno ritenuto di impegnarsi nella cosa pubblica, senza rivendicazioni retoriche, consapevoli che un pezzo importante di società italiana, quella più aperta, dinamica, moderna, europea non ha oggi rappresentanza adeguata”. Ci sarà anche Sandro Gozi. Il Pd, insomma, va in mille rivoli.