Perché l'aeroporto di Firenze non si salva solo andando in piazza
Bassilichi, presidente della Camera di Commercio di Firenze: “Servono triangolazioni, altrimenti resta una protesta locale”
Roma. Non è sicuro, Leonardo Bassilichi, presidente della Camera di Commercio di Firenze, che una nuova manifestazione per l’aeroporto di Firenze (alla quale, stando a quanto risulta al Foglio, stanno lavorando alcune categorie economiche, tra cui Confindustria) sia la soluzione migliore. “Ho un dubbio, direi amletico”, dice Bassilichi al Foglio. “Ogni volta che facciamo queste iniziative, visto il contesto populista in cui siamo calati, otteniamo la reazione opposta dai Cinque stelle: ‘Avete visto? Il potere vuole una cosa, quindi facciamo bene a opporci’. Ho questa percezione, e cioè che iniziative del genere si rivelino un boomerang per chi le fa”.
Detto questo, Leonardo Bassilichi è presidente del Comitato Sì Aeroporto, ne fanno parte industriali, commercianti e artigiani. Quindi il sostegno di Bassilichi all’aeroporto di Peretola e allo sviluppo infrastrutturale di Firenze e della Toscana non è in discussione, anzi. “Il Comitato serve proprio a spiegare a cosa servono le infrastrutture che vengono messe in discussione dal governo e non solo, a cominciare appunto dall’aeroporto. Siamo arrivati a 8 mila firme di imprese, vogliamo far vedere che l’infrastruttura non serve a pochi cittadini ma anche a chi viene a Firenze per lavoro”. Il sistema aeroportuale toscano infatti dovrebbe funzionare come un’unica infrastruttura: l’aeroporto di Pisa dedicato maggiormente al turismo, quello di Firenze dedicato al business.
Tutti associano Firenze solo al turismo, ma non è così. Per anni, lo sviluppo di Peretola ha subito rallentamenti e stop. “Prima per tutelare il rospo smeraldino nel laghetto vicino all’aeroporto, ora siamo alla difesa delle zucchine e degli zucchini… Con tutto il rispetto, gli ortaggi da difendere sono solo una scusa! Le procedure sono state rispettate, le osservazioni tecniche idem, abbiamo risolto tutti i problemi del rospo smeraldino”. Tutto il resto, dice Bassilichi, “sono solo strumentalizzazioni”, contro le quali una manifestazione fiorentina o toscana potrebbe appunto non bastare. “Serve qualcosa di più, altrimenti sembra che l’aeroporto di Firenze serva solo a Firenze o alla Toscana, invece non è così. E’ un tema di interesse nazionale”.
La proposta di Bassilichi è dunque questa: incrociare la protesta, far sì che le opere infrastrutturali non siano solo di mero interesse localistico. La Tav in Piemonte, Peretola a Firenze. “Io sono a favore della Tav a Torino e vorrei lavorare per realizzarla, così come vorrei che a Torino lavorassero per fare l’aeroporto di Firenze. Servono triangolazioni fra città, manifestazioni trasversali, così la protesta avrebbe molta più eco e, aiutandoci fra di noi, cresceremmo tutti. Questo varrebbe molto di più di tutte le prossime manifestazioni delle associazioni di categoria in programma, che ringrazio per il lavoro costante e continuo che stanno facendo tutti assieme”. Anche perché, osserva Bassilichi, mentre a Torino l’amministrazione locale è contraria alla rete per l’alta velocità, a Firenze questo problema non c’è. “Sia il comune sia la regione sono a favore, quindi noi categorie siamo critiche nei confronti del governo”.
La protesta ne uscirebbe un po’ depotenziata, perché se a Torino si manifestava contro Chiara Appendino in questo caso non si scenderebbe “in piazza” contro Dario Nardella. “Riusciremmo quindi a fare una manifestazione molto più piccola di quella di Torino”, il cui impatto inevitabilmente si disperderebbe. “Finiremmo su qualche giornale locale, nulla più, e tutti si scatenerebbero contro Firenze”. Un ulteriore isolamento di Firenze, che già sconta antipatie in quanto capoluogo, è un rischio. Peraltro alimentato anche dalle nuove posizioni della Lega, visto che la commissaria regionale Susanna Ceccardi, possibile candidata alle elezioni del 2020, insiste perché si sviluppi l’aeroporto di Pisa e si lasci perdere Peretola. “Per me esiste una sola città: la Toscana. Siamo una città di tre milioni e mezzo di abitanti, con vari quartieri: Firenze, Pisa, Prato…”. Sicuramente, osserva Bassilichi, “la nuova pista dell’aeroporto per la Lega non è comoda. Le tocca prendere una posizione ufficiale, magari dando ragione a chi amministra. Alcuni leghisti, come il sottosegretario ai Trasporti Armando Siri, sono coerenti e vogliono lo sviluppo. Altri dicono il contrario, come la commissaria locale Ceccardi. Lei però lo dice non pensando all’infrastruttura, ma per un pensiero tattico campanilistico all’insegna del ‘tutti contro Firenze’. Mi sembra un ragionamento di una povertà pazzesca. Io mi appello a Matteo Salvini perché faccia chiarezza e prenda una posizione”.